A quanto sembra, sta tramontando l’ipotesi di lista unitaria fra quattro delle forze a sostegno del candidato sindaco del centro sinistra Cingolani: il Forum ha chiamato, Sel, Federazione della Sinistra e Idv non hanno ancora dato una risposta definitiva, ma per il momento sembra prevalere la sottolineatura delle difficoltà piuttosto che quella delle opportunità.
Dal mio punto di vista ritengo che si stia per perdere una grande occasione. Sul piano politico nazionale e regionale si potrebbe invertire la tendenza alla sistematica frammentazione che ha caratterizzato gli ultimi quattro anni, con la conseguente progressiva marginalizzazione della sinistra non più presente in Parlamento; a livello comunale sarebbe l’esito di un percorso di sostanziale condivisione con Idv, Federazione della Sinistra e Sel intorno ai giudizi sulla Giunta Romoli e sulle prospettive per il futuro; la stima e il reciproco interesse per le persone che in questi anni hanno portato avanti diversi percorsi di partiti e di movimento civico è assolutamente fuori discussione. Non è infine da dimenticare la semplificazione delle procedure per la raccolta delle firme a sostegno delle liste e per la campagna elettorale, con evidente risparmio di energie personali, finanziarie e materiali.
Nella speranza che la “base” dei quattro gruppi in discussione indichi in extremis la strada della lista unitaria, si vuole evidenziare che sette liste a favore di un unico candidato sindaco sono davvero tante: rimane all’elettore l’impressione di un'”offerta” troppo diversificata e in caso di vittoria la stessa comunicazione all’interno della coalizione – ammesso che ciascuna componente riesca a far eleggere un proprio rappresentante – diventerebbe un problema in più per il nuovo sindaco.
Andrea Bellavite
Mi pare strano che non si capisca che una lista unica rafforza e non diminuisce le possibilità dello schieramento di sinistra. Primo: semplifica le procedure di raccolta firme (250) quando altre liste stanno scendendo in campo. Secondo: il tempo risparmiato per il lavoro tecnico può diventare tempo per il lavoro politico in città Terzo: l'identita di tutti vine rispettata, essendoci i simboli e i candidati riconoscibili. Al contrario con percentuali minime l'influenza in consiglio comunale sarà ridotta al minimo. Non mi sembrano motivi di poco conto, non mi pare di poco conto andare contro una tendenza di frammentazione a sinistra che ci ha sempre puniti nei numeri, nella rappresentanza, nel sentimento della gente.
non esisteva una volta il "popolo de sinistra"? Se c'è sarebbe bene desse un colpo e dicesse se vuole che andiamo singoli e sparpagliati o uniti, così magari aiutiamo i nostri diriggenti a fare la cosa giusta per la ggente.
Ma come? Da che pulpito…