La notizia di oggi: la dirigente di un importante settore del Comune di Gorizia si trasferisce al parallelo settore del Comune di Trieste. Bene, una promozione, dati le dimensioni e il prestigio del capoluogo regionale, congratulazioni all’interessata…
Ciò che lascia perplessi è che il sindaco di Trieste senta la necessità di giustificare sul quotidiano locale tale scelta, sostenendo che “a scanso di equivoci un deputato mi ha avvisato al telefono di essere il marito della suddetta. Io – continua il primo cittadino – ho risposto che ciò non costituisce motivo di merito né di demerito”. E ci mancherebbe altro!
Solo che tali affermazioni lasciano davvero perplessi: proprio perché nessuno è tenuto a conoscere le relazioni di parentela esistenti tra persone che hanno a che fare con la pubblica amministrazione (peraltro si tratta di personaggi molto conosciuti negli ambienti politici e amministrativi del Fvg, si suppone anche dal sindaco di Trieste vicino alla parte politica del deputato di cui sopra), perché precisare con tanta solerzia la “casualità” dell’evento? Insomma, se – come dovrebbe essere ovvio – il trasferimento risponde alle regole, che bisogno c’è di tranquillizzare l’opinione pubblica con esternazioni giornalistiche che nessuno ha per il momento richiesto? E se fosse stato richiesto, non sarebbe stato sufficiente indicare i criteri che hanno reso possibile Il trasferimento?
Ab
E' che sono terrorizzati da ipotesi possibili di inciuci e parentopoli varie. Comprensibile ma l'idea che trasmette è che la politica si senta assediata in un fortino. Il dramma è che più che di assedio vero e proprio si tratta di ostilità e sfiducia, che in mancanza di serie alternative si può trasformare in "se tuti uguali, tuti magna, la politica se sporca", idee che presuppongono disimpegno e fare casetta, in un momento in cui la politica è più che mai necessaria.