La Giunta di Centro Destra manda KO le circoscrizioni di Gorizia, realizzando così il progetto di eliminazione perseguito fin dall’insediamento. In verità, per motivi essenzialmente elettorali, ha tentato di evitare un’azione diretta impopolare alla vigilia delle elezioni: il vice-sindaco Gentile ha portato in aula la sua proposta di riduzione a quattro (come previsto dalla nuova normativa regionale) basata esclusivamente su un criterio numerico, mai modificata neppure di una virgola nonostante le mille osservazioni proposte nell’ultimo anno da presidenti di consiglio di quartiere, consiglieri comunali e cittadini.
Capeggiato dall’intramontabile ma nell’occasione nervoso Valenti, il solo Pdl ha risposto all’appello, il resto della maggioranza si è sfaldato su una proposta evidentemente ritenuta per varie ragioni irricevibile: l’Udc per mancanza di una delibera unitaria, una parte della Lega e la Destra per esplicita contrarieta rispetto all’esistenza dei Consigli, hanno votato contro e il “disegno Gentile” non ha neppure raggiunto i venti voti.
Del resto lo stesso comportamento del sindaco Romoli ha dimostrato che la questione non era certo tra le sue priorità: assente dall’aula durante tutto il lungo (infruttuoso ma interessante) dibattito, si è presentato alla fine con un fervorino di circostanza e con un assai poco convinto appello a sostenere una delibera il cui unico scopo era evidentemente quello di creare un pretesto per “pararsi il didietro” in caso di prevedibile bocciatura.
L’opposizione consigliare ha fatto di tutto per evitare l’epilogo: Sel ha proposto di mantenere le dieci circoscrizioni attuali, lanciando in questo modo un segnale provocatorio a una Regione che di fatto “commissaria il ruolo dei Consigli Comunali”; la Slovenska Skupnost insieme a Pd, Forum e Progetto Gorizia, ha portato in aula una bozza alternativa immediatamente bocciata dalla maggioranza; fino all’ultimo si è tentato di raggiungere un accordo mediato. Da una parte l'”hic manebimus optime” di Gentile sullo squartamento della città in parti rigorosamente uguali, dall’altra l’apparentemente ovvia constatazione della specificità storica e pluriculturale di alcune comunità goriziane che in passato hanno trovato maggior rappresentatività nei rispettivi consigli di quartiere.
Il rifiuto del dialogo come al solito produce disastri, in questo caso la fine della storia dei consigli circoscrizionali di Gorizia dopo quasi sei ore di ininterrotta discussione…
Il sindaco ha ottenuto esattamente ciò che voleva all'inizio del suo mandato e che ha detto all'auditorium Fogar; ridurre o eliminare i quartieri. Sappiamo che Romoli ha un'idea piuttosto diversa di democrazia da quella che abbiamo noi.