Con tutto rispetto per i posti di lavoro (effimeri) e per le opportunità di rifinanziamento del territorio, è ancora lecito riflettere: un quotidiano oggi pubblica ampi servizi sulla posa della prima pietra al megacentro commerciale di Villesse. Una delle province percentualmente più cementificata d’Italia si appresta a raggiungere livelli irraggiungibili: la zona di Villesse trasformata in triste periferia di una megalopoli che non esiste, sala multicinema che – così dicono gli esperti – potrà mettere ko il Kinemax e le prestigiose connesse attività cinematografiche goriziane, prevedibile ulteriore tracollo del piccolo commercio…
Bene, a giudicare dalle fotografie e dagli interventi riportati, tutti contenti a scavare (o a seppellire) il futuro. Passi Tondo, la Regione attuale naviga su tale mare; passi il sindaco di Villesse che incassa i maggiori benefici materiali e nel suo dire tenta perfino di invocare un’improbabile connessione tra sviluppo economico e vivibilità del territorio… Ma perché il presidente della Provincia se la ride e fa festa con tutti gli altri? Il suo ente (con l’unica coerente astensione della ex sindaco di Villesse, che tutti conoscono come protagonista dell’impresa Ikea) non ha denunciato i pericoli del megastore? Il suo partito di appartenenza non ha sostenuto con convinzione coloro che a Gorizia hanno (giustamente) attaccato Romoli perché da una parte avrebbe contribuito ad approvare la multisala di Villesse dall’altra si presenta come colui che potrebbe salvaguardare la storia del cinema nel capoluogo?
Mah, l’impressione è che nelle decisioni che contano non esistano più le idee del centro sinistra o del centro destra, bensì soltanto l’unico obiettivo da raggiungere, quello di raggranellare ad ogni costo quattrini.
i posti di lavoro sono proprio effimeri: è dimostrato da tutti gli studi effettuati che un nuovo centro commerciale non aumenta ma diminuisce il numero e la qualità dei lavoratori impiegati. Ad una grande apertura seguono tante piccole chiusure da altre parti e il saldo per i lavoratori è sempre negativo. Non lo è per i grossi investitori, per i presidenti di provincia, per le banche….
Si guarda la pagliuzza e non ci si accorge della trave. Alias "impianto di risalita in castello" vs "cementificazione omogenea tratto Gorizia Sant'Andrea-Villesse"
Il problema è che non ci sono travi o pagliuzze. Questa è la regione più cementificata d'Italia. Chissà se i cittadini sono contenti di questo? I centri commerciali sono mezzi vuoti per la crisi. Come mai si costruiscono ancora? Quali idee, quali progetti di sviluppo ci sono nelle menti dei politici che fanno queste opere utilizzando il territorio di tutti? Mi piacerebbe che qualche giornalista cominciasse a prendere in esame questa situazione e che si spiegasse la differenza tra destra e sinistra riguardo allo scempio che è stato fatto anche nella nostra regione. O pensiamo ancora che costruire nuovi edifici, centri commerciali, strade, ponti e ascensori sia occasione di sviluppo?