Dal giornale di oggi (ma potrebbe essere anche di ieri o dell’altro ieri…): a Gorizia quattordici aperture di nuovi negozi, trentuno chiusure nel corso del 2011; la Fiab (principale organizzazione italiana per gli amici della bicicletta) boccia le piste ciclabili cittadine e il presidente sottolinea quanto sia “singolare che in così tanti anni i passi in avanti siano così pochi a Gorizia rispetto, ad esempio, a Udine e Pordenone…”
Si possono aggiungere lo stato pietoso in cui versano ancor la maggior parte delle strade e dei marciapiedi (via XX settembre un esempio su tutti); le decine di edifici pubblici fatiscenti ai quali finora sono state dedicate soltanto parole (su tutti la bella casa Fogar a Ponte del Torrione, ritornata un rudere dopo l’occupazione dei Centri Sociali che ne avevano dimostrato l’utilità); le file all’emporio della solidarietà gestito dal privato sociale in assenza di una progettualità politica di un welfare in grado di andare oltre l’immediato (e con difficoltà anche in questo campo come dimostrato dalla vicenda tuttora irrisolta della “signora dei giardini”).
E allora, in che cosa Romoli è il “sindaco del fare” se non nell’indubbia furbesca capacità di far vedere ai cittadini un decimo di bicchiere pieno e nascondere i nove decimi di bicchiere vuoto?
Romoli e il suo sodale Berlusconi sono maestri nell'illudere la gente. Strepitoso il discorso di Lampedusa di Silvio che propone l'isola per il premio Nobel e promette di acquistare il villone.Così a Gorizia si parla di incremento del turismo, del superamento di "Gorizia città balcanica" dell'era Brancati e la gente ha le pezze al culo, i negozi chiudono e i giovani vanno via a cercare lavoro.