IL PROCONSOLE DI TRIESTE Tondo dixit: l’ASS2 Isontina sparirà a breve. Per Romoli missione compiuta. Così possiamo sintetizzare le ultime ore. Da una parte il governatore regionale che sta cercando in tutta fretta di garantire potere a sé ed ai suoi qualunque sia l’esito delle prossime elezioni regionali. Di qui la smania delle unificazioni e degli accentramenti: aziende sanitarie, ATER, ERDISU… Dall’altra il proconsole di Trieste che per cinque anni ha indossato la fascia di sindaco di Gorizia mancando al suo dovere istituzionale di primo garante della salute dei suoi concittadini, snobbando nei fatti la conferenza dei sindaci, delegando al welfare un assessore (Romano) compiaciuto di sedere a tavoli regionali ai quali o è stato assente nei momenti decisivi o ha votato contro gli interessi di Gorizia e della sua provincia. Cinque anni di melina, di perdite di tempo, di cortine fumogene. Cinque anni a continuare a guardare dall’altra parte. Ma cosa significano per il comune cittadino le tante parole a vuoto di Romoli, le commissioni “urgenti” snobbate dalla regione (chiediamo di decidere noi i tagli…), i soldi buttati in buoni pannolini? Provo a fare qualche esempio, dolorosamente consapevole che la realtà sarà molto peggio di ogni mio tentativo di descriverla. Da noi si è continuato a tagliare mentre in realtà anche più piccole (vedi Palmanova) si è continuato a costruire, migliorare, ingrandire. Per dimostrare maggiore impegno sul territorio la ASS2 isontina sposta la pneumologia dall’ambito ospedaliero a quello territoriale. Un gioco “contabile” che però significa che per fare una broncoscopia ormai bisogna pensare di andare a Trieste. Ma le malattie dell’apparato respiratorio non sono – purtroppo – tipiche dell’età avanzata? E la popolazione di Gorizia non è sempre più anziana? E questo Romoli lo sapeva, tormentato per anni da Forum e Progetto Gorizia. A Gorizia ormai si rischia di essere operati due volte. I laboratori di analisi si stanno spostando a Trieste (naturalmente!) Se ti operano e non sanno bene cosa trovano, i chirurghi goriziani devono aspettare il risultato delle analisi “triestine” e poi, se sei sfortunato, decidere di operarti di nuovo. E questo Romoli lo sapeva, tormentato per anni da Forum e Progetto Gorizia. A Gorizia ti danno l’illusione di avere a disposizione strutture all’avanguardia, come la sala post operatoria (gli altri ce l’hanno da tanto tempo…). Ma se devi sottoporti ad un esame di routine, come ad esempio una colonscopia, appena hanno terminato non sanno dove metterti. Perché il San Giovanni di Dio è PICCOLO! E’ così piccolo che non ci sono nemmeno gli spazi per permettere ai medici di compilare le cartelle cliniche o appendere una giacca. E questo Romoli lo sapeva, tormentato per anni da Forum e Progetto Gorizia. Ormai non si nascerà più a Gorizia perché nulla è stato fatto per migliorare la “filiera” salute della donna – gravidanza – parto – cura del bambino. Mentre si buttavano al vento i soldi per i pannolini nulla è stato fatto per dare un servizio superiore e rassicurante. E questo Romoli lo sapeva, tormentato per anni da Forum e Progetto Gorizia. Ora il proconsole di Trieste è preoccupato perché una università slovena potrebbe prendere in affitto alcuni locali all’ex Civile. Dovrebbe preoccuparsi di ciò che l’italianissima Trieste ci sta portando via, dopo averci tolto già tanto. Ma, forse, i silenzi di Romoli sono segno di imbarazzata vergogna; vergogna per aver detto ai goriziani che il San Giovanni era la struttura più avanzata della regione; vergogna per aver tante volte usato il termine difesa della sanità isontina. Vergogna perché tutto questo significherà problemi familiari, spostamenti e soprattutto dolore che si poteva risparmiare. Bernardo De Santis
Escludo che romoli possa vergognarsi di qualcosa. Vorrei sapere qual'è la posizione del comitato voglio nascere a Gorizia e se lanceranno ancora palloncini in difesa delle nostre specialità.