1-0 Il sindaco del “fare”, in altri tempi anche assessore regionale, non sa distinguere un “ordine del giorno” da una Legge Regionale. Certo, a chiunque può difettare la memoria, ma non sull’argomento in questione dal momento che quello che lui sostiene “aver creduto un semplice ordine del giorno” costituisce l’argomento principe della sua caparbietà nel voler portare avanti la devastazione del Castello: secondo lui “non era possibile modificare il progetto senza restituire tutti i soldi (anche della ristrutturazione di piazza Vittoria)”, cioè il contrario di ciò che afferma l’articolo 5 della Legge 1/2005 (“Finanziaria”). 2-0 Colto impreparato su uno dei suoi più importanti cavalli di battaglia il Romoli – stando ai virgolettati sulla stampa odierna – reagisce da par suo: “se avesse ragione Cingolani (notare il condizionale) sarebbe ancora più grave, perché Brancati avrebbe potuto cambiare il progetto fra il 2005 e il 2007 e non l’ha fatto”. Dal momento che anche lui avrebbe avuto (e ha ancora!) la possibilità di non far iniziare (senza penalità) o successivamente di fermare i lavori (con penalità) nei ben cinque anni successivi, preferisce non assumersi la responsabilità e attribuirla al “cattivissimo” suo predecessore: talmente cattivo che da lui Romoli ha ereditato quasi tutti i progetti per il rinnovo del Centro Cittadino, l’assessore ai lavori pubblici di Brancati è stato il Direttore dei lavori di Romoli nelle principali ristrutturazioni di strade e marciapiedi, il direttore artistico del Teatro Verdi è proprio lo stesso che c’era ai tempi di Brancati/Cressati, le manifestazioni già esistenti e quelle “inventate” dai “brancatiani” sono sostanzialmente uguali a quelle “romoliane” con successi alterni dovuti certamente più alle bizze di Giove pluvio che alle ottime capacità organizzative degli identici uffici tecnici. 3-0 E infine la boutade sui costi di gestione che Romoli stima sui 60-80 mila euro all’anno sulla base di una non meglio precisata “stima predisposta da tempo”. Si tratta di un foglietto esibito in Consiglio Comunale dopo anni di richieste da parte dei consiglieri del Forum per Gorizia e definito “elaborato ai tempi della Giunta Brancati”: un preventivo senza alcuna ufficialità risalente al 2004 (oltre otto anni fa!!!) e senza alcun riferimento a eventuali – e inevitabili – spese di personale retribuito. Come dire che dal 2004 a oggi non esiste alcuna seria previsione di spesa gestionale come nessuna proiezione costi/benefici. Come ha sempre sostenuto il Forum per Gorizia, insieme alle centinaia di cittadini che hanno sottoscritto la petizione antiascensori, a quelli che hanno voluto il referendum poi “cassato” da due su tre “saggi” del Comune, alle migliaia ai quali è stato impedito di esprimere ufficialmente il proprio parere.
Se Romoli è così amante del progetto:perchè non ce lo fa vedere, come aveva promesso del sordi, perchè qualcuno non ci fa un bel dibattito pubblico, perchè non lo annovera tra i suoi successi? Sa che è una costosa patacca che non ha voluto fermare e che sarà scaricato addosso ai goriziani.
UN bel dibattito pubblico è quello che ci vorrebbe. I candidati si confrontino su questa cosa concreta. Lavoro, sviluppo, ambiente, chi non li vuole? Ma sul disgraziato colle cosa dicono? Cosa dicono sul fatto che i cittadini devono essere interpellati su opere pubbliche così impattanti e costose?
Ma se oggi Romoli si vanta di aver completato i lavori progettati dal centrosinistra domani Cingolani diventato sindaco si bullerà di aver completato gli ascensori?