Importante momento per Gorizia quello vissuto questa mattina davanti alla Stazione. Compiendo un doveroso gesto di riappropriazione della memoria è stata scoperta una lapide dedicata a coloro che hanno combattuto e sono morti in una delle prime battaglie partigiane per la liberazione dal nazi-fascismo: così i goriziani hanno finalmente scoperto chi sono i “martiri per la libertà d’Italia” ai quali è dedicata la piazza. Molto interessanti gli interventi, soprattutto quello dell’oratrice ufficiale dell’ANPI Marisa Ombra: oltre che alla corretta lettura del passato ha invitato a impegnarsi nel presente quando – ha detto – “non c’è il rischio, ma siamo già precipitati, quasi senza accorgercene, in una situazione di crisi della democrazia, dove dominano la corruzione, l’ingiustizia e la mancanza di libertà”. Molte sono le persone che hanno sfidato il tempo inclemente, tra esse diversi sindaci e il presidente della Provincia di Gorizia. Assente, come ampiamente preannunciato, il sindaco Romoli, in rappresentanza del Comune c’era l’assessore Stefano Ceretta che non ha preso la parola, in quanto – così ha risposto a chi lo interrogava – “essendo candidato alle elezioni non posso approfittare della veste istituzionale”. Sensibilità squisita e sorprendente, dato che in questi ultimi giorni il sindaco Romoli presenzia, parla abbondantemente e si fa perfino il segno della croce in tutte le occasioni, come diceva san Paolo, “opportune e non opportune”!
I martiri della Libertà
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Strano che i cattivissimi slavo comunisti di estrema sinistra con un dito di fronte e le mani grondanti sangue di laici e socialisti si siano comportati così educatamente. Evidentemente nelle scuole di partito si imparano anche le buone maniere e non si fanno i burlesque.