L’attuale maggioranza in Consiglio Comunale, in particolare l’assessore Gentile e il sindaco Romoli, hanno la responsabilità di aver rifiutato ogni dialogo in merito alle Circoscrizioni e di aver provocato – di conseguenza – la bocciatura della loro evidentemente strumentale proposta: di fatto l’obiettivo era la cancellazione dei Consigli di Quartiere e l’hanno raggiunto.
Cingolani e Romoli concordano sulla necessita di tenere regolarmente le elezioni all’inizio di maggio e si augurano che non abbia seguito la sospensiva richiesta da alcuni cittadini appartenenti alla comunità slovena di Gorizia. Il conseguente inevitabile commissariamento del Comune danneggerebbe tutti i cittadini, sostengono con convinzione.
In effetti quello sollevato dal ricorso al TAR è un problema che va oltre la questione dei “parlamentini” e implica una riflessione più approfondita sulla democrazia partecipata, di cui i cdq sono una fragile ma importante espressione. Forse l’impasse potrebbe essere superato attraverso l’esplicito impegno dei candidati sindaco a presentare ai cittadini i propri “strumenti” di democrazia diretta: tale tema dovrebbe in effetti essere al centro di una campagna elettorale “comunale”. Come il cittadino può accedere alla cosa pubblica? Quali attenzioni nei confronti delle realtà geograficamente periferiche? Quale valorizzazione delle particolarità linguistiche e culturali? Come la voce della base può trovare ascolto nelle stanze di chi amministra?
Invece di far slittare le consultazioni ci si può impegnare a discutere su questi argomenti e chiunque risulti eletto si deve impegnare ad affrontare subito la riforma dello Statuto e dei regolamenti comunali per giungere a una soluzione sostenibile e più possibile condivisa. Cioè l’atteggiamento esattamente contrario a quello imposto dall’attuale maggioranza consigliare il cui più autorevole rappresentante – il sindaco Romoli – può ovviare ai danni provocati dalla cancellazione dei consigli dichiarando esplicitamente e sottoscrivendo con gli altri candidati sindaco l’impegno ad affrontare immediatamente il problema. Altrimenti non potrà lamentarsi se le elezioni slitteranno e sarà il primo responsabile del commissariamento.
Certo il ricorso al TAR potrebbe essere un problema per le elezioni. Ma questo riguarda la giunta attuale che non ha fatto nulla per premere su Tondo affichè i cdq potessero rimanere in funzione anche a titolo gratuito. Si parla di idiozie come i costi della politica quando vediamo cosa succede per i rimborsi ai partiti. Nelle riunioni che si sono tenute con i presidenti dei cdq si sono fatte delle proposte, che non sono mai state prese in considerazione perchè provenivano dai poresidenti sloveni. Quante volte la consigliera Korsic ha fatto presente che neppure a S. Andrea c'erano i cartelli bilingue? Insomma bisogna che tutti si rispettino e abbiano sensibilità per le differenze, per le minoranze, per i diritti. Che il centro destra ci dica come intende tutelare non solo la minoranza ma tutti i cittadini che vogliono dire la loro. Non dovevano fare assemblee pubbliche sugli ascensori? Lo aveva promesso del sordi e nessuno ha fatto nulla. Non basta volere la democrazia solo ogni cinque anni al momento del voto.