Il Romoli ha smesso i panni del sindaco conciliante – “lei ha proprio ragione”, era il ritornello con il quale rispondeva alle interrogazioni dell’opposizione – per indossare dopo cinque anni le armi della campagna elettorale. Nuovo look, nuovo linguaggio, frequentazioni inedite, attacchi denigratori nei confronti del probabile principale antagonista: “ve lo immaginate un sindaco – proclama oggi dai quotidiani – che non sa neppure cosa fanno i suoi coalizzati” (si riferisce al ricorso al tar sull’abolizione delle circoscrizioni, attribuito furbescamente dal sindaco uscente al partito della Slovenska Skupnost e non all’iniziativa di alcuni liberi cittadini che sicuramente non devono rendere conto a nessuno delle loro azioni).
“Non ce lo immaginiamo – verrebbe da rispondere – ma ci si augura che il sindaco uscente non abbia saputo davvero quello che in questi anni hanno fatto a livello nazionale i suoi capi colleghi di partito e i partiti alleati! Quello degli ultimi cinque anni è un sindaco che ha rivestito importanti ruoli e responsabilità in un partito il cui capo è uscito di scena dopo aver coperto di ridicolo l’Italia, una situazione talmente imbarazzante da costringerlo addirittura a cambiarne in extremis il nome; è un uomo solo al comando, sostenuto da un’indubbia esperienza di comunicazione ma capace di ottenere ben poco dalle istituzioni regionali e nazionali, costretto ad allearsi all’ultimo minuto con un altro partito travolto dagli scandali e da una base giustamente furente; incapace perfino di unire la sua maggioranza nel garantire il numero legale nelle sedute di bilancio, con un assessore palesemente contrario ad alcune delle più importanti scelte e un gruppo consigliare in teoria amico pronto a votare contro delibere fondamentali come quella sulla vendita di Iris…”
Così verrebbe da rispondere… Forse sarebbe meglio che la campagna elettorale ritorni subito su toni e binari non meno accesi, ma molto più interessanti, là dove chi ha amministrato finora possa accampare qualche argomento più persuasivo della denigrazione altrui e chi si propone come alternativa possa presentare serenamente il proprio programma e i propri progetti.
ab
Capiamo però perchè sia tanto nervoso: uno scivolone simile! Cambia nome e simbolo per l'alleanza con Bossi, Trota e Rosi Mauro. Per un politico navigato xe un dolor de cuor.
La campagna elettorale diventa magica: arriva il divino Otelma a sostenere un candidato della lista Manganelli. E noi di sinistra? Maghe donne innanzitutto per la parità di genere! Propongo Nicoletta Paciaroni o in alternativa Arabakis che fa tanto mediorientale e politicamente corretto, così parliamo un po' del burka e non pensiamo più alle bollette del riscaldamento.