Come già anticipato, a partire dal 1 giugno l’ASS2 Isontina modificherà, riducendoli, gli orari degli sportelli vaccinazioni a Gorizia, Gradisca e Cormons. Una ulteriore diminuzione è prevista dal 1 gennaio 2013. La vicenda assume toni così grotteschi che non ci si può esimere dal porre delle domande. 1. Perché l’ASS2 Isontina continua a non motivare con elementi certi ed incontrovertibili questa riduzione e modificazione degli orari continuando a proporla come un miglioramento del servizio? 2. Ho ripetutamente denunciato il disinteresse dei sindaci in tema di sanità. Ma questa vicenda fa eccezione. Ben otto sindaci del Distretto Alto Isontino hanno ufficialmente espresso in forma scritta le loro perplessità riguardo a queste scelte dell’azienda sanitaria. Ne è seguito solo silenzio. Perché? 3. Di fronte a questa presa di posizione dei sindaci, senza precedenti, il sindaco Romoli, non ha ritenuto opportuno convocare la conferenza dei sindaci per affrontare la questione. Eppure il taglio degli orari tocca anche Gorizia. Così al silenzio dell’azienda sanitaria si aggiunge quello dell’amministrazione Romoli. E non è la prima volta che questi silenzi complici portano danno alla sanità isontina. Il sindaco Romoli sta prevaricando sul resto dell’Alto Isontino? 4. Il far passare tacendo questa diminuzione degli orari, questa vera e propria diminuzione del pubblico servizio, contraddice la legge regionale in materia sanitaria che assegna ai sindaci compiti di controllo. Ne consegue che il sindaco Romoli è inadempiente di fronte alla legge? 5. Questa decisione di ridurre gli orari di un servizio imprescindibile appare incomprensibile anche confrontandola con quanto accade in altre parti della regione. Per fare solo un esempio, a Trieste ogni ufficio vaccinale è ritenuto così importante da essere costituito come Struttura Operativa Semplice (SOS) e quindi dotato di un proprio responsabile. Questi uffici sono aperti per cinque giorni alla settimana, mattina e pomeriggio, dal lunedì al venerdì. Perché nell’isontino gli orari devono essere ridotti (e di molto) sia come ore che come giornate? Perché l’organizzazione complessiva è così debole nell’ASS2 Isontina? Forse per offrire “minor resistenza” alla subordinazione a Trieste annunciata da Tondo e osteggiata solo e unicamente a parole da Romoli? 6. Infine, ma non ultima per importanza, la seguente domanda: scelte così inverosimili e immotivate portano vantaggio a chi? Non certamente alla comunità. E allora per un insopprimibile necessità di trasparenza e chiarezza chiedo: c’è forse qualcuno che ne ottiene un vantaggio economico? E se si, chi è? E in che misura beneficia nel mandare in porto simili sciagurate iniziative? Bernardo De Santis
Quello che vogliono fare Tondo e Romoli è dismettere la sanità isontina
Sapete che moltissimi genitori scelgono di non vaccinare i propri figli?