Strozzato dall’insipienza del Comune (Visco, Udine, Italia); barbaramente abbandonato (suscita orrore all’estero), campo di concentramento fascista a Visco, unico intatto in Italia, vincolato dalla Soprintendenza? Pare di no. Se il Comune, fidandosi su tempo e natura, alla distruzione, illuminati interventi lavorano in senso opposto. È vero, l’intervento della Presidenza della Repubblica italiana alla presidenza della Regione non ha avuto risposta pubblica. Vero che il saccheggio di parti del campo è taciuto Ma alte voci si levano: Boris Pahor, in libri e giornali, auspica un intervento per che l’Italia non affonda nella vergogna in confronto alla Germania che col nazismo fa i conti. Il fascismo sembra scherzo o vergogna da nascondere, da parte di una politica assente ai massimi livelli. Ci sono gli intellettuali; c’è margine alla speranza. Andrea Licata, esperto di recupero dei siti militari, ha pubblicato un articolo sulla rivista della Università di Venezia (n. 239-240 di Urbanistica Informazioni). A Trieste, alla presentazione del libro “Di là del muro”, di Francesca Meneghetti, sul campo fascista di Monigo (TV), c’è stato un intervento sulla congiura del silenzio relativa alla necessità di salvare il campo di Visco. La natura sta facendo il suo lavoro: devasta il campo fascista di Visco. Continui interventi, in Italia e all’estero, raccontano di italica inciviltà, che fa impallidire il cosiddetto “armadio della vergogna” e, proprio su una strada di gran traffico, mostra un degrado materiale, morale, amministrativo, politico, ideologico, storico, in balia di una “amministrazione” comunale piccola piccola, che, forse anche inconsapevolmente, provoca danni immensi alla storia e alla memoria del popolo italiano. Prof. Ferruccio Tassin
Quando si vuole sradicare un pezzo di memoria, siamo nel pieno del pensiero unico. Pensiero unico significa incapacità, non voglia o deliberato desiderio di chiudere gli occhi davanti alla verità di cosa è stato il fascismo. Dalle persone che rimangono inerti davanti al fatto che Visco vada in malora,probabilmente si alzeranno gemiti sui giovani che non sanno nulla di storia, che diventano amici dei siti nazi, razzisti o bulli. E' il momento che tutte le anpi, le riviste democratiche, le persone che hanno coscienza civile, singoli o associazioni e centri culturali si mobilitino in difesa del campo di visco e ridiano visibilità a quei monumenti storici che si vogliono nascondere, eludere, non ammettere nei circuiti scolastici.