Giorno di elezioni. Importanti, soprattutto in Europa. Francia e Grecia scelgono i loro principali riferimenti governativi mentre ci si trova nell’occhio del ciclone: le parti dei contendenti sono quelle tradizionali, centro destra e centro sinistra; tuttavia mai come in questo caso aleggiano le incognite dell’astensioismo e il peso della situazione sociale. Prevarrà lo status quo “imposto” a una parte o all’altra dall’inquieto momento del capitalismo mondiale oppure il “se non ora quando?” delle rinascenti “masse” sempre più pressate dal tracollo economico e non più rappresentate dagli schieramenti degli ultimi decenni? Ci si avvierà verso una nuova forma di “resistenza” popolare o prevarranno logiche anti politiche utili ad accelerare i processi distruttivi già in atto nei sistemi? Oppure ancora gli “eletti”, nuovi o vecchi che siano, offriranno un inatteso spettacolo di protagonismo politico e sapranno guidare i Paesi verso una soluzione pacifica e sostenibile della crisi? Sono grandi domande che dal global si ripercuotono anche sul local, cioè sulle nostre elezioni “di casa” dove i cittadini di Gorizia – insieme a quelli di oltre mezzo migliaio si altri Comuni italiani – sono chiamati a scegliere io loro sindaco: Botteghi Cingolani Manganelli Romoli? Basterà un turno o bisognerà attendere il ballottaggio del 20 maggio? Alle urne l’ardua sentenza…
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