Ciclovia dell’Isonzo. Una prospettiva turistica che potrebbe concretizzarsi a Gorizia, passa lungo la sponda destra del fiume Isonzo, fiume, che peraltro viene poco valorizzato in questi tempi. Fare in modo che via degli Scogli (e oltre), ora che è stata messa nel cassetto la cosiddetta iniziativa di insediamenti abitativi denominata “Beverly Hills”, diventi segmento cittadino della ciclovia dell’Isonzo, già nel progetto di ciclabilità regionale ed anche internazionale. In molti paesi europei, le sponde che si affacciano sulle vie d’acqua, vengono utilizzate per realizzare itinerari ciclabili. Un esempio, tra i tanti, quella del Danubio, che porta benefici economici nel luogo che le ospita. I cicloescursionisti nel loro lento viaggiare, cercano alloggi, campeggi, trattorie, negozi ed anche musei o mostre da visitare. E’ stato calcolato che il cicloescursionista “spende” circa € 25,00 al giorno a tappa sulla ciclabile del Danubio. Sarebbe, quindi, molto importante che la prossima Amministrazione comunale di Gorizia, di concerto sia con le amministrazioni contermini, che quelle sovracomunali come Provincia e Regione, si attivi per realizzare questo segmento della ciclabile sull’Isonzo, dall’ex valico confinario di via degli scogli sino al confine con Savogna d’Isonzo. Inoltre, su tale itinerario non dovrebbero mancare le indicazioni che invoglino il cicloescursionista a visitare Gorizia, realizzando anche ulteriori percorsi. A corollario di quanto esposto, una particolare attenzione dovrebbe essere rivolta al fiume Isonzo, che pare sia una realtà quasi dimenticata dai goriziani se non per le sue vicende storiche e quando si manifestano casi di d’emergenza idrica. Ambiente fluviale che dovrebbe esser rivalorizzato, rendendo accessibili le strade/sentieri che portano alle sponde e le spiagge sottostanti. Bike Sharing. Pur apprezzando l’iniziativa, seppur tardiva, questa opportunità di utilizzare la bici in affitto ha, secondo me, qualche pecca. La prima, è quella della vicinanza eccessiva delle stazioni del Comune, di piazza della Vittoria e di via A. Diaz: bastava una baricentrica alle tre e spostare le altre due nelle zone più periferiche, poiché se la bici è considerata parte integrante della mobilità urbana e sostituto dell’automobile, le stazioni di Bike Sharing ricollocate avrebbero svolto un servizio migliore e più efficiente. In altre parole, prendo la bici in affitto in zona Sant’Anna, oppure a Sant’Andrea, oppure alla Transalpina e raggiungo la città, lasciando ferma l’automobile. E’ vero che ci saranno altre stazioni di cambio, anche a Nova Gorica, ma forse una più attenta programmazione poteva starci! La seconda, riguarda il meccanismo troppo complesso per accederne all’uso: non si poteva prevedere anche l’affitto della bici con carta di credito, bancomat (leggi POS) direttamente nei parcheggi bici ? Come fa un turista che arriva a Gorizia di sabato quando gli uffici comunali sono chiusi e soprattutto domenica quando i negozi (per ora, la maggior parte…) sono chiusi? Tutto si può migliorare, questi sono suggerimenti. La terza è quella della poca lungimiranza di non provvedere anche alla sistemazione del parcheggio di bici private di fronte alla stazione ferroviaria con lo stesso sistema adottato nei pressi della stazione ferroviaria di Udine. Le bici sono sistemate in rastrelliere coperte. La quarta, collegata alle tre precedenti riguarda le ciclabili goriziane, che non hanno alcuna relazione tra di loro, non hanno appeal, non hanno manutenzione e, a volte, scompaiono improvvisamente (vedi via V. Veneto)… Pensiero finale: Gorizia potrà diventare “città amica della bici”? Nevio Costanzo
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