Che tempi! Una breve scorsa alle ultime notizie è sufficiente a riconoscere i segni del tracollo imminente. Il Vaticano vacilla sotto i colpi dei suoi scandali interni e reagisce come i politici italiani, cioè non comprendendo che il vento è cambiato e che è finito il tempo dei “maggiorenti” che lavano i panni sporchi in casa propria: il contestato e veramente incomprensibile silenzio del Papa, ieri sul sempre inquietante caso della cittadina vaticana Emanuela Orlandi, gli arresti avvenuti e quelli previsti per la “criminale fuga di notizie” (senza troppo scandalo per le clamorose “notizie” trafugate), il siluro al presidente Ior che sembra non gradisse i metodi poco trasparenti in uso nella Banca Vaticana… La politica nazionale non cessa di stupire e ora alla graticola passa il Governatore della Lombardia Formigoni il quale resiste a tutti gli attacchi e alle rivelazioni dei suoi (ex) collaboratori dimostrando di aver bene appreso una lezione del suo amico Giulio Andreotti: “negare sempre tutto, anche di fronte all’evidenza”. Evidenza che se non è penale è certamente politica e mediatica, nel momento in cui si moltiplicano le bugie sulle vacanze milionarie, sui pranzetti esclusivi, sui viaggi in yacht non certo usuali per un umile consacrato che ha deciso di mettersi a disposizione del “bene comune”. Il mondo del calcio, appena chiusa la pagina del campionato, ritrova gli arresti e le indagini su calciatori e allenatori famosi, coinvolti nell’ennesimo episodio di calcioscommesse: dietro allo spettacolo sportivo più rilevante in Italia continuano ad agitarsi i fantasmi di interessi più o meno grandi che sostanzialmente rendono una presa per i fondelli il biglietto pagato dagli spettatori. Insomma, nel bel mezzo della crisi planetaria e alla vigilia di decisioni drammatiche per il futuro dell’Europa, l’istituzione che regge la cattolicità, la politica nazionale e il calcio – cioè tre dei riferimenti aggreganti più amati dagli italiani – dimostrano tutta la loro debolezza: e se ci fosse un moto di ribellione nonviolento? Una domenica in massa tutti i cattolici protestano disertando la Messa, un’altra domenica in blocco tutti gli spettatori si rifiutano di entrare negli stadi italiani, alle elezioni tutti i cittadini lasciano intonse le urne. Per una sola volta, forse potrebbe bastare… Fantascienza?
C'è stato un periodo più brutto di questo? Non si può nemmeno pregare o guardare la partita alla tv. Del tutto all'angolo