E’ finita. Ettore Romoli sarà il successore di se stesso e guiderà l’amministrazione di Gorizia per i prossimi cinque anni. E’lui il vincitore delle elezioni, auguri per il nuovo mandato a lui e a tutta la città! Molti sono coloro che ne escono sconfitti, alcuni con onore altri con le ossa rotte. Con onore i candidato sindaco, in particolare – senza nulla togliere a Manuela Botteghi, che ha avuto un risultato eccezionale e Fabrizio Manganelli – Giuseppe Cingolani, protagonista della più lunga campagna elettorale personale che la storia recente ricordi: costruttore della “coalizione” di centro sinistra, eletto candidato alle primarie dal Pd dopo una lunga estenuante trattativa in settembre, vincitore delle primarie a inizio novembre, dal giorno dopo instancabile viandante sulle strade, nei condomini, tra la gente nelle piazze… Un lavoro pazzesco, a volte solitario a volte incompreso dagli stessi inquieti coalizzati, tenace, forte e delicato: avrebbe sicuramente meritato qualcosa di più! Perdono invece tutti gli altri, da un centro destra incapace di proporre alcunché oltre la figura dell’esperto e navigato ex/neo sindaco a un centro sinistra che non ha saputo trarre alcun vantaggio dalla sua (apparente?) ritrovata unità. Il Pd con Skk ottiene uno dei peggiori risultati della storia del centro sinistra goriziano, dopo una campagna elettorale in parte movimentata da dubbi e da voci di fronda contro il proprio stesso candidato: dei probabili 6 eletti ben quattro fanno parte della comunità di lingua slovena! La coalizione voluta e tessuta giorno dopo giorno dal segretario Cingolani vede premiata – eccezione alla regola della débacle – solo la “civica” Gorizia è tua, con un 8% al di là di qualsiasi aspettativa. Il resto è delusione e disgregazione: i giovani (purtroppo) sono stati letteralmente umiliati, i quattro gruppi restanti hanno raccolto le briciole, dopo aver rifiutato caparbiamente qualsiasi accorpamento in nome forse di un “volersi contare” che ha consentito a tutti di contare poco o niente. Anche il Forum ha da leccarsi le ferite, eccome! Forse addirittura perderà la rappresentanza in Consiglio Comunale: la controversa discesa in campo alle Primarie si è rivelata un errore politicamente fatale e ora – dopo una campagna elettorale tiratissima al termine della quale i pochi “militanti” si sono trovati con il fiato corto – deve decidere del proprio stesso futuro (se ne parlerà martedì 8 alle 18 in sede). E adesso? Adesso il centro sinistra deve ricominciare da capo, attorno a chi ha dimostrato di avere energie e idee sufficienti, insieme a chi ha voluto partecipare a questa avventura, accettando le inevitabili defezioni di chi riterrà di essere stato fin troppo bruciacchiato. Ma soprattutto, con nuove e più solide basi politiche e culturali. Il tempo non è poi così lungo, la situazione generale italiana e mondiale sta degenerando rapidamente, le elezioni regionali sono alle porte: è il momento della breve autocritica, della rapida sostituzione di chi non ce la fa più, della rifondazione di un centro sinistra e di una sinistra più consapevoli, più uniti, più responsabili…
Gorizia dice di no al cambiamento, dice di no a Cingolani e dice di si a un sindaco che alle prossime elezioni comunali avrà quasi 80 anni… auguri! Se la maggior parte della gente vorrebbe mandar a casa dal governo i tanti senatori e politici "anziani" beh… Gorizia non è proprio un bell'esempio… avanti con McDonald's, tuboni rossi, ascensori inutili e giovani che scappano dalla mia città natale: Gorizia. Auguri in ogni caso! 😉
Una città che ha paura di guardare oltre. E' la mia visione, di persona a diretto contatto con ambienti molto conservatori, anche in qualità di presidente di un circolo costituito a maggioranza da militari, e da ex militari. E' la visione di una città che, dal dopoguerra, non ha ancora cessato di essere, nei fatti e nella mentalità, un presidio militare, un avamposto difensivo (di che cosa?). Una città arroccata su posizioni di chiusura che ha rinunciato a fruire delle ricchissime possibilità di relazione e di dialogo fra le diverse realtà ad essa interne e contigue. Una città che, ormai da tempo, si è votata ad una situazione di stallo e di progressivo regresso e che, ancora oggi, non riesce a vedere che non c'è più niente da presidiare, perchè molto del ruolo e delle opportunità che Gorizia aveva, o avrebbe potuto avere, sono andate perdute.
Daniela Careddu
gorizia dal punto di vista politico è un sito archelogico
sito archeologico, ben protetto e con le telecamere perchè nessuno acceda alla stanza del tesoro che deve essere nelle mani di chi la detiene dal tempo del faraone Tutankector.