Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Sì, in un deserto, sembra raccontare l’attuale storia goriziana. La notizia di oggi è l’ormai quasi certa fine dell’ASS2, “trasformata” nell’Azienda Giuliano/Isontina. Precede e segue tante altre serrate, tra le quali quella ormai quasi altrettanto certa della “Provincia”. E adesso? Ci saranno davvero le barricate? Del Sordi diventerà “disobbediente” contro il realizzarsi di una situazione che è l’esito di un percorso avviato vent’anni fa anche dall’attuale sindaco? E quest’ultimo, ormai pago della trionfale riconferma, scenderà in piazza Unità con i cittadini, il Romoli sindaco in sit-in contro le decisioni del Romoli fu assessore regionale? Difficile pensarlo, il suo obiettivo l’ha centrato e ora non c’è da aspettare molto altro che una minimamente dignitosa tutela dello status quo. Cioè della progressiva desertificazione di Gorizia, come dimostrato (anche) dalle impalcature abbandonate da anni in pieno centro (la foto è scattata all’inizio di via Seminario) e dalle quotidiane chiusure di esercizi commerciali: le saracinesche sono quelle dell’edicola “Dosso”, definitivamente abbassate dopo decenni di ottimo servizio ai cittadini del rione. Mancheranno la simpatia e la bontà di Roberto, un altro punto di riferimento che viene meno nella fu zona nobile della Città.
Eppure i goriziani continuano imperterriti a votare il centro destra e a vedersi la città morire ogni giorno o essere imbruttita sempre di più. Devetag diceva che Romoli aveva creato una città bella, non balcanica, come aveva fatto Brancati. Almeno la musica balcanica mette un po' di allegria, mentre qui non arriva neanche Selene.
I goriziani hanno confermato Romoli perchè non c'erano alternative, non perchè son di destra.
Manco a Terpin e minoranza slovena è andato giù il progetto alternativo a quello di Romoli. Infatti si son votati fra loro per cercar di salvare il salvabile.
Per quanto riguarda invece la desertificazione di Gorizia è inziata ben prima di 20 anni fa.
E' iniziata nel 45.
Ma come si fa a dire che gorizia era vitale quando dal 45 ha vissuto con Benzina e generi alminetari vari di Zona Franca(quindi sovvenzioni da Roma che ci ha mantenuto per 50 anni)(per non parlare del fatto che è una città di impiegati pubbilici quindi comunque che dipendono per la pagnotta da Roma). Poi per quanto riguarda il commercio, non era vero commercio; era approfittare degli yugoslavi che non trovando certi prodotti da loro, dovevano venire da noi per, tra l'altro, essere trattati di merda dai commercianti goriziani. Era commercio in regime di monopolio. facile così, anche uno scemo riesce a farsi i soldi così.
eppure per anni e anni i commercianti goriziani ci hanno ammorbato con la loro aria di grandi strateghi del commercio come se fosse per loro che gli yugoslavi riempivano via rastello. Loro non facevano altro che aprire le saracinesche e incassare, non hanno mai ricercato prodotti particolari ma vendevano i jeans piu scarti, le mercì più pattocate perchè tanto concorrenza non c'era. Poi finalmente questo artificio si sgonfia, aprono i centri commerciali e gli outlet e gli slavi, adesso, vanno dove trovano prodotti veri finalmente. gorizia muore per copla di se stessa della sua mentalità gretta e gruia e spilorcia e di bassi interessi. Il problema di Gorizia è di essere comandata da una "borghesia di destra e di sinistra con le pezze sul sedere" che si crede chissa chi.
Altro che colpa di Romoli.
Gorizia adesso è quello che è voluta essere.
Purtroppo tutto ciò è vero! I soldi poi non venivano reinvestiti, ma si speculava soltanto. I proprietari immobiliari comparavano i palazzi in centro ma senza far manutenzione, tanto c'era una buona domanda per gli affitti da parte degli extracomunitari… et voilà la città è sempre più povera…Per non parlare poi delle "strategie" dell'ATER ecc…
Concordo! Ad esempio via Ascoli: chicca della città, degradata per colpa di una pessima gestione ATER.