Si può dire di tutto sulle agenzie di rating, ma lo stracciamento di vesti dei capoccia-partito italiani è nauseante. Certo che il “sistema” è preoccupato della “tenuta” dell’Italia dopo le elezioni del 2013! A fronte di un impegno gigantesco al quale il governo Monti vincola tutti i cittadini, lo “spettacolo” offerto dai “politici” è a tutti i livelli desolante e – a differenza del benevolo sguardo nei confronti del goldmansachsiano presidente del Consiglio pro tempore – non consente alcuna fiducia nel prossimo futuro da parte dei “gestori” del capitalismo mondiale. Non soltanto sembrano fallire il minimo obiettivo che era stato loro assegnato, quello della riforma elettorale, ma continuano a “sparare” sempre le stesse cartucce in una guerra che non è più la loro: addirittura si parla del ritorno di Berlusconi e immediatamente si accendono gli animi di coloro che lo vogliono contrastare. Grillo si frega le mani e incassa vagoni di inattesi consensi, mentre le “careghe” continuano a fornire a chi c’è seduto sopra stipendi astronomici e privilegi rimasti praticamente inalterati. Il quadro del Friuli Venezia Giulia è altrettanto desolante e Tondo, il governatore del periodo più misero della storia regionale, rischia di ritrovare l’imprevisto bonus di cinque anni fa: non grazie alle sue capacità – si pensi solo ad esempio ai front e dietrofront relativi alla riforma sanitaria – ma grazie al centro sinistra che si sta avvitando su se stesso alla ricerca di un candidato governatore senza (per ora) programmi e prospettive. La stessa Serracchiani, strapagata come parlamentare europea ma di fatto ben poco presente nella prestigiosa assise continentale, tiene tutti con il fiato sospeso (si fa per dire, ovviamente): sì, no, non so, ve lo dirò, non ve lo dirò… E se ci si ribellasse a tutto questo? Perché lasciare solo a Grillo il compito di intercettare il malcontento ormai generalizzato? Se ci fosse una marcia dai monti al mare, simile a quella dei minatori spagnoli, in grado di aggregare migliaia di persone intorno a un progetto critico nei confronti di chi vuole l’azzeramento dei diritti dei lavoratori e del lavoro, la cancellazione del welfare, la svendita dei beni comuni, la precarietà dell’occupazione e l’abbattimento degli stipendi? E solo dopo si potesse scegliere il rappresentante di un “nuovo corso” piuttosto che di una “minestra riscaldata”?
La marcia va bene, dai monti al mare anche, sui minatori avrei qualche problema. Dopo che hanno chiuso il Sulcis in Sardegna ce ne sono pochi. Comunque ad una lunga marcia io ci sto, basta trovare il Grande Timoniere.
Cosa aspettiamo? Ragazzi, tocca a noi mobilitarci per impedire che questa banda di cialtroni – più che una minestra riscaldata, direi proprio una ribollita! – continui a fare danni ed a mandare in malora il Paese: dalle montagne al mare, da ogni angolo dell'Italia, una interminabile e infrangibile catena di donne e uomini, pacifici ma determinati a chiedere un nuovo corso della politica, non semplicemente "facce nuove", ma gente competente che abbia davvero a cuore il benessere, i diritti, gli interessi delle persone oneste e per bene e dei più deboli – di chi lavora, di chi non può più lavorare, di chi vorrebbe ma il lavoro non lo trova, di chi il lavoro potrebbe moltiplicarlo ma non trova i finanziamenti- e sappia mettere in atto politiche conseguenti e adeguate. Certamente nessuno di noi ha nostalgia delle miniere e vorremmo che nessuno dovesse più scendere nelle viscere della terra per poter mangiare, né in Sardegna né altrove nel mondo, ma non sarebbe male avere accanto in questa marcia pacifica anche gli ex minatori del Sulcis: potrebbe essere l'occasione per riaccendere i riflettori sulle innumerevoli, analoghe situazioni di chiusura, cessazione di attività economica, delocalizzazione (vogliamo ricordare la chiusura di stabilimenti di Fiat,Alcoa, Vinyls, Fincantieri, Omsa, Lagostina, Bialetti, tanto per fare qualche nome tra i più noti?), con la conseguente perdita di posti di lavoro ed il dramma sociale che ciò rappresenta per migliaia di famiglie, e chiedere con forza seri interventi di programmazione economica. Qualche idea per il Grande Timoniere? O meglio, per i Grandi Timonieri? Tanto per evitare spiacevoli conseguenze… non si sa mai, abbiamo già dato!!! Una bella rosa di nomi di donne e uomini in gamba: AAA cercasi gente seria, onesta, capace, disinteressata, ottimo cervello, ottima preparazione, ottima coscienza civile, sociale, ambientale, assoluto rispetto della legge, massima dedizione al bene della collettività, no perditempo. Dovrà pur esserci qualcuno che risponda ai requisiti! Anna V.
Il clima che molti vivono è quello dell'attesa. E' lo stesso di quando si aspettava il Messia? Questo ce lo devono dire altri. Comunque, nell'attesa, bisogna prepararsi anche culturalmente, perchè in questi ultimi 30 anni il livello a mio avviso è precipitato, nel senso che siamo tutti un po' più subalterni alle idee dominanti, sempre meno in grado di distinguere le responsabilità, sempre più disponibili a credere al debito che è colpa nostra, alle "oggettive leggi dell'economia", al fatto che tutto è complesso, difficile, che bisogna partire dai massimi sistemi, quando se uno ti scippa in autobus, prima cosa che fai gli blocchi la mano. Invece qui passa la distruzione di un mondo di diritti nell'assoluta apatia di sindacati e forze politiche. Come si voleva dimostrare il pd si spacca non sulla natura reale del governo Monti, ma sui gay che sono in Italia la questione più importante e dirimente. La stagione autunno inverno del Forum va preparata bene. Tuttto il pensato è ok, ma forse si potrebbe proporre ad una libreria di fare una ciclo di presentazioni di libri e dibattito dal titolo "trasformazioni" e discutere, ad es. del libro di Gallino.
Da Prodi passando per Berlusconi arrivando a Monti c'è un filo rosso.
Il filo rosso è quello dei poteri forti internazionali(in Italia non esistono più poteri forti dai tempi di tangentopoli) che vogliono far fallire i governi per papparsi sottocosto i gioielli delle industrie nazionali.
Tutte le riforme che sta facendo monti servono solo a far fallire l'Italia affinchè la Germania se la mangi esattamente come è successo per la Grecia.
Fa parte della razionalizzazione economica che vuole USA e Brasile dominatori delle americhe, Russia, Cina e India dell'Asia, Sud africa dell' Africa e Germania(e forse la Francia) dell'Europa. Tutti gli altri paesi devono diventare colonie.
In Italia sia la destra che la sinistra sono favorevoli. La prima perchè e neoliberista, la seconda perchè essendo erede dell'internazionalismo socialdemocratico ha orrore di tutto quello che vuol dire difesa degli interessi nazionali.
Così succede che USA, Brasile, Russia, Cina, India, Sud Africa, Germania e Francia si preoccupano e salvaguardano il loro interesse nazionale mentre noi non abbiamo nessun esponente politico che sia interessato a farlo.