E’ il solito balletto di candidature imposte al centro sinistra dal pd e il rituale tentatativo di conquistare la pole position da parte dei partitini della Sinistra in attesa di allearsi docilmente sotto lo slogan “solo uniti si vince”… E così, turandosi il naso, l’elettore deve essere disposto a rinunciare alla maggior parte delle proprie idee “piuttosto che vinca Tondo” o chi per lui. Di problemi reali in un momento drammatico, di progetti concreti, di programmi sostenibili sulle questioni del lavoro, del welfare, dell’ambiente, della cultura neanche l’ombra. Così come non si vedono gesti dimostrativi di rinuncia a strapagati incarichi, di riduzione dei mandati di consiglieri regionali, di autolimitazione dei vitalizi… In queste condizioni, come evitare un ben prevedibile enorme astensionismo? E’ inevitabile lasciare al solo Grillo il compito di intercettare il disagio dei cittadini? No, qualcuno qualcosa può fare e questo qualcuno sono i movimenti civici, da quelli che sono riusciti a raggiungere risultati straordinari nei referendum sull’acqua e sul nucelare a quelli anti tav e anti cie/cara per arrivare alle liste civiche improntate alla partecipazione democratica e alla nascente “alba”, senza disdeganre accordi costruttivi con gli stessi “grillini”: un grande movimento di popolo, in grado di scuotere i “palazzi” addormentati e di proporre un’alternativa “dal basso”, di ricostruire su nuove basi la tracollante democrazia rappresentativa. In questo caso davvero, l’unione potrebbe essere grande e consapevole forza e portare anche al raggiungimento di obiettivi clamorosi. Perché non provarci? Andrea Bellavite
Siamo in una situazione drammatica e il problema è il cambio della classe dirigente locale e nazionale. E' evidente che con questa designazione regionale non si cambierà proprio niente e la sinistra si accontenterà di futuribili programmi che poi non saranno fatti per l'inevitabile crisi economica. Purtroppo mi sa che bisogna congedarsi anche da sel e fds che sono al traino del pd e che vogliono garantirsi l'assessorato. Qui ci vorrebbe un salto politico e una forte soggettività che rimetta in discussione il sistema. Ci vuole anche una grande capacità di lavoro, perchè abbiamo visto quanto tempo richiede unire le persone e metterle attorno ad un tavolo. Ce la facciamo? Siamo in grado di mettere in campo alcuni nomi in grado di aggregare le persone? Non parlo neppure di progetti, perchè quelli ci sono, parlo di energie, disponibilità, risorse economiche. Va fatta una seria riflessione, altrimenti saltiamo il giro.
Apriamo una discussione anche noi. Che ne pensi lettore del blog del Forum della candidatura della Serracchiani? Sei contento, pensi che non ci sia niente da fare, voti Grillo o ti astieni o credi possibile ciò che dice Bellavite? Un parere sarebbe gradito.
Certamente il momento è difficile e la situazione richiede un enorme impegno da parte di ciascuno di noi: le energie sono quelle che sono, ma possiamo contare su ottimi cervelli e notevoli doti individuali di alcuni e su passione e disponibilità di altri, ognuno contribuirà secondo le proprie capacità, ce la metteremo tutta. Buon lavoro a tutti voi, amici, e coraggio! Anna V.
bisogna davvero rompere con questa visione ristretta della politica tutta concentrata su palazzi sedie e candidati vincenti che vanno poi a fare da destra e da sinistra le stesse cose e il loro interesse personale. Rompiamo!
Sinceramente non mi appassiona la candidatura della Serracchiani, né mi convincono le manovre interne o le strategie finalizzate ad improbabili alleanze, mi pare che si ripeta anche a livello regionale, purtroppo, ciò che vediamo sul piano nazionale: quello che dovrebbe essere il maggiore partito della sinistra e la galassia di partiti che gli ruotano attorno – a più o meno alta concentrazione di contenuti di sinistra o che si contendono la denominazione d'origine controllata di sinistra – ridotti a meri simulacri e non più capaci di farsi carico della difesa dei diritti delle classi socialmente più deboli, di rappresentarne gli interessi e le istanze, né di rappresentare quell'elettorato che tradizionalmente trovava in essi il proprio riferimento. Rispetto alla proposta di Andrea, credo che sia una buona idea di partenza: ci sono molte realtà già presenti in ambito regionale, associazioni e movimenti che operano nei diversi ambiti della tutela ambientale e dei beni comuni, della difesa dei diritti umani, della promozione culturale, tante donne e uomini di buona volontà con cui potremmo confrontarci e fare rete, coordinando una serie di iniziative: con alcuni amici di Trieste aderenti ad A.L.B.A. o suoi simpatizzanti abbiamo già iniziato un confronto, sicuramente molti di voi, amici del Forum, hanno conoscenze e contatti nell'ambito delle associazioni e movimenti operativi sul territorio, ci si può mobilitare a partire da questi contatti. Potremmo diventare noi di Forum il punto di riferimento per un'iniziativa comune e coordinata con le altre realtà a noi affini, utilizzando il blog del Forum come spazio di dibattito, nel quale possa trovare posto anche la proposta di potenziali candidati, e invitando le persone a segnalare, motivandone la scelta, nomi di personalità significative e rappresentative per tutti i movimenti coinvolti. Anna V.
Se l'obiettivo è ottenere una certa influenza sui processi decisionali regionali, provinciali o comunali è fatica sprecata.
Gli stessi politici che rappresentano i partiti a livello nazionale non hanno neanche la libertà di decidere quando andare al bagno. Figuriamoci quelli a livello locale.
se invece l'obiettivo è creare una rete di solidarietà materiale verso le persone più esposte alle difficoltà economiche, allora la cosa potrebbe essere interessante.
creare orti comuni che rendano autonome le persone dai suppermercati e dai soldi(come succede a Ferrara, Mantova, etc.) trovare alloggio o fare collette agli emarginati, creare dei circuiti microeconomici(con tutti i senza lavoro che ci sono) che ci rendano indipendenti dal denaro etc. Queste sarebbero cose interessanti
Va bene la rete di solidarietà tra i disoccupati, però ci sono molte persone emarginate per le loro idee:professionisti che non possono lavorare se non sono introdotti nel giro degli appalti, giornalisti che potrebbero svolgere un lavoro serio se non fossero precari e costretti a tacere, giovani laureati che svolgono mansioni molto al di sotto delle loro possibilità, musicisti che se ne vanno da Gorizia perchè nessuno riconosce il loro talento, ecc. Insomma chiariamoci bene il concetto di "emarginazione", perchè tante volte ne parliamo come se fosse solo qualcosa di economico e noi stessi fossimo prefettamente integrati nella società. Allora oltre che trovare schei, troviamo anche luoghi e momenti di valorizzazione per chi non cammina a 180 gradi con la vaselina in mano.
recte: 90 gradi
Per disoccupati intendo in senso lato: precari, lavoratori a chiamata etc.
Bellavite for president…
fusse che fusse la volta bona