Interessante intervista a Luciano Gallino, oggi nelle pagine nazionali del Piccolo. Sostanzialmente, con le consuete documentazione e competenza scientifica, afferma che i cittadini vengono ingannati: si attribuisce la responsabilità della crisi al crescere del debito pubblico per nascondere la necessità di “salvare” il sistema delle banche internazionali; si sventola continuamente la minaccia del fallimento per tacitare chi il fallimento lo vede già in atto, e proprio a causa delle politiche che lo vorrebbero (a parole) risolvere. Non sono spunti nuovi, già li ha ampiamente esposti nella sua recente bibliografia. Ma suscitano molte domande, anche operative. Per esempio: perché non raccogliere la proposta di Anna e organizzare in accordo con una libreria (una ha già offerto entusiasta disponibilità) un ciclo autunnale “per capire la crisi” di incontri sulle idee di Gallino, Panaro, Fazi e altri? E poi: se si da ragione a Gallino, come poter pensare compatibile un sostegno alle politiche dell’attuale Governo e della sua maggioranza? In altre parole, perché il Forum non potrebbe essere capofila di un progetto politico regionale (per ora): dove non interessa discutere sul sostegno alla prima Serracchiani che passa perché “solo uniti si vince”, ma sulla costruzione di una politica alternativa a quella voluta dai gestori dell’attuale fase del capitalismo mondiale? In Regione e ovunque.
FATTO. Il ciclo si chiamera Trasform-azioni, e il dibattito su UDC si o no, lasciamoli all'aficinados dell'orror.Invece: langue il sondaggio. Allora scendiamo in campo o ci asteniamo?
…quando la fantascienza (Matrix) diventa realtà.
Crisi? Ma non c'è nessuna crisi.
E'una scelta politica.
Semplicemente come fu deciso ai primi del 1900 di creare il welfare state, ai primi del 2000 han deciso di smantellarlo e ritornare ai vecchi tempi. faremmo meglio a studiare come viveva il popolo fino a prima della I guerra mondiale ed esercitarci alla vita su quel modello lì.
All'epoca il welfare state era necessario per contrastare la sirena comunista. Adesso che la minaccia comunista non c'è più si è liberi di tornare ai dorati vecchi tempi.
Rassegnamoci: non abbiamo nè il potere nè soprattutto le competenze per proporre alcunchè di alternativo.
…ma tu non avrai le competenze
Appunto quando uno si sente competente allora già si parte con il piede sbagliato.
di persone con la verità in tasca e la soluzione a portata di mano ne abbiamo avuti per decenni in Italia e guardiamo dove ci hanno portato.
Tutti all'incirchisti e avventurieri all'Alberto Sordi. Manco il comune di Gorizia riusciamo ad ottenre e ci improvvisiamo risolutori dei problemi della crisi mondiale.
l'umiltà non va certo di moda in questi tempi.
…l'umiltà non fa bene alla salute.
L'umiltà fa molto bene allo spirito perchè rasserena, e quindi alla salute. La superbia(peccato capitale,tra l'altro) invece rende nevrotici e sempre infelici.
Questo perchè non si riesce mai ad ottenere ciò che si vuole.
Sì, credo anch'io, meglio una schiena ben dritta. Umiltà nel senso di consapevolezza dei propri limiti va anche bene, ma è ora di finirla di ripetere che, siccome non siamo competenti o tecnici della materia non abbiamo diritto di dire la nostra o di osar proporre un modello alternativo a quello dominante. Esistono i libri, li leggiamo e continueremo a formarci, esistono gli studiosi ed i tecnici cui possiamo rivolgerci per capire ed imparare, esistono esperienze concrete e riusciti tentativi di realizzazione di modelli di vita sociale ed economica radicalmente alternativi ( se avete tempo date un'occhiata in rete, digitando economia del bene comune potrete vedere esempi di realizzazione di questo modello attuato in diverse regioni tedesche e nel nostro Alto Adige, tanto per fare un esempio), anche da questi possiamo imparare. A volte la vera umiltà è quella di chi accetta di mettersi in gioco e di lavorare per superarli i propri limiti. E poi, scusa, ma dove sta scritto che perdere delle elezioni comunali precluda la possibilità di mirare più in alto? E non parlo certo di poltrone!!! Anna V.
E infatti commento e propongo inziative sulla notizia successiva (quella dei movimenti per intenderci).
crdeo che le risposte debbano essere locali e microeconomiche(cioè per parlar come si mangia) prendendo atto della ritirata della Stato dai servizi, sostituirli fin dove possibile da realtà fatte da noi stessi.
questo perchè se non lo facciamo faremo tutti la fine dei topi. perchè il sistema economico mondiale non solo vuole distruggere gli stati ma vuole far in maniera tale che non esistano mai più. Quindi noi come nel medioevo dobbiamo ritornare alle gilde al muto soccorso etc. dando per scontato che aiuti dall'alto non verranno mai più ne per noi nè per i nostri figli.
Il giornale Manifesto di oggi ha pubblicato una lettera – appello di un gruppo di economisti, giuristi, intellettuali e docenti di diversa estrazione politico-culturale fra i quali oltre a Luciano Gallino anche Alberto Burgio, Gianni Ferrara, Guido Rossi e altri.
Per i promotori dell’appello il modo in cui si parla della crisi costituisce una sistematica deformazione della realtà e una intollerabile sottrazione di informazioni a danno dell’opinione pubblica. Nell'appello si dice che le scelte delle autorità comunitarie e dei governi europei sono l’origine di un attacco alle condizioni di vita e di lavoro e ai diritti sociali delle popolazioni che non ha precedenti nel secondo dopoguerra. Inoltre tali scelte vengono rappresentate, dai maggiori mezzi d’informazione (ivi compreso il servizio pubblico), come comportamenti obbligati, determinati da una crisi a sua volta raffigurata come conseguenza dell’eccessiva generosità dei livelli retributivi e dei sistemi pubblici di welfare.
Tale rappresentazione è oggetto di severe critiche da parte di economisti non meno autorevoli che ritengono invece le scelte di politica economica dei governi europei corresponsabili della crisi in atto, concausa delle speculazioni e degli squilibri nel lavoro e nella distribuzione della ricchezza sociale.
A me pare un punto di partenza importante e la lettera appello appena scaricabile potrebbe essere postata interamente su questo blog
PS
LEGGENDO I LIBRI DI ESTULIN E DI PIZZUTTI, DEDICATI AL CLUB BILDERBERG ED ALLE BANCHE DI WALL STREET, VI ASSICURO CHE SI CAPISCE PERFETTAMENTE CHE QUESTA CRISI E' STATA PENSATA, DECISA E MESSA IN ATTO PER GIUNGERE A DISTRUGGERE L'EURO, ED IMPORRE UNA MONETA GLOBALISTA.