Un’opera d’arte nell’opera d’arte. La sedia artistica di piazza Vittoria non cessa di stupire. Idea intelligente contrapposta allo scempio della collina del castello, continua a far parlare di se: ormai itinerante sembra quasi che si muova con le proprie gambe e la si può trovare in diverse zone della piazza, sempre suscitando un sorriso complice in chi passa. Qualcuno aveva tentato di distruggerla spezzandone lo schienale? Ebbene non soltanto è stata aggiustata e rimessa immediatamente in funzione, ma anche qualcuno (lo stesso artista?) ha pensato di dipingere un bel quadretto che rappresenta l’oltraggio e di deporlo delicatamente sulla sedia. E’ un’installazione davvero geniale e l’anonimato che permane sul valido artista rende il tutto ancor più misterioso e affascinante…
La sedia potrebbe migrare in altri luoghi della città a dimostrare che il consumo del suolo sotto la giunta romoli c'è stato eccome. Mettiamola nel "Centro direzionale di via Trento" dove non hanno neanche pagato per l'occupazione di suolo pubblico dopo che si sono tenuti per anni anche il marciapiede. Se il pizzaiolo invece vuole mettere un tavolino fuori deve pagare un sacco di soldi, ma si sa: costruttore è più che pizzaiolo, ultimo il migrante che muore di sete in uno dei tratti più trafficati del mediterraneo. Muoiono di sete? Vi rendete conto, nel 2012 perchè nessuno fa niente! E nessuno dice niente! 54 persone che muoiono lentamente con le barche che gli passano vicino!
…finalmente qualcosa di geniale e innovativo sul suolo goriziano. Vedo un interessante ragionamento artistico dietro questa opera d'arte, o per meglio dire installazione interattiva: l'opera evolve a seconda delle "azioni" del fruitore. L'azione di distruzione, che solitamente ha una connotazione negativa, è stata trasformata dall'artista, o da chi per lui (e anche questo fatto è interessante perché si parlerebbe di opera collettiva) in spunto compositivo, per offrire una diversa possibilità di fruizione.