Ricalcando quanto è stato fatto lungo il fiume Danubio ed altri fiumi europei, considerando che questo modo di viaggiare ha incrementato il turismo e l’economia nelle zone attraversate, il Politecnico di Milano ha proposto uno studio di fattibilità di una ciclabile da Torino a Venezia (questo il link: http://www.progetto.vento.polimi.it) che costeggia il fiume Po. Nella nostra Regione, sono state progettate alcune ciclabili di lunga percorrenza. Alcune di queste sono state parzialmente completate, altre sono già state finanziate ed altre ancora in attesa di finanziamento (questo il link: http://www.regione.fvg.it/rafvg/export/sites/default/RAFVG/infrastrutture-lavori-pubblici/infrastrutture-trasporto-logistica/allegati/ReCIR_Tabella_realizzato-finanziato.pdf). Per facilitare il cicloescursionista andrebbe migliorato il servizio treno+bici delle FFSS e, perché no, offrire anche il servizio con i pullman di linea. Recentemente, con la mia famiglia, ho intrapreso un piccolo viaggio nel tarvisiano utilizzando il treno portando al seguito le bici partendo dalla stazione ferroviaria di Gorizia. La prima difficoltà che si era presentata, consisteva nel raggiungere il binario di partenza, il secondo, attraversando il sottopassaggio. Normalmente, il viaggiatore con valige/zaini ha una minima difficoltà nel scendere e risalire le scale, ma chi ha la bici con il bagaglio nelle sacche? E’ un’impresa! Giustamente il ferroviere deve attenersi alle norme di sicurezza e nega il passaggio in superficie tra i binari, pena il pagamento, come minimo… di una salata multa. Peccato che non siano stati posti degli scivoli in metallo di una larghezza di 50/60 cm sopra i gradini delle scale per la discesa e la salita. Si sarebbe faticato molto meno. Non sarebbe, a mio avviso, una spesa eccessiva confrontata con quella di realizzare un ascensore per ogni binario (come in quasi tutte le stazioni austriache). Ma le difficoltà non finiscono qui. Se un’impresa ferroviaria ha nelle sue offerte il trasposto bici (€ 2,50 per 24 ore) dovrebbe agevolare anche la salita al vagone. D’accordo, il materiale rotabile è obsoleto, ma sollevare una bici dal marciapiede è veramente faticoso! Tra il treno ed il marciapiede il dislivello è elevato, solo il Minuetto ha una distanza da terra meno elevata, ma comunque è sempre una discreta altezza! Nonostante queste difficoltà, devo evidenziare che il personale delle FFSS si è dimostrato sempre disponibile, comprendendo la poca praticità nel caricare le bici sul treno. Questa fatica, poi, è stata appagata in modo straordinario dalla strada ciclabile nella foresta di Tarvisio. Questo percorso, lo si può iniziare anche dalla stazione ferroviaria di Malborghetto-Valbruna (manca la segnalazione di indicazione della ciclabile…). Da qui si raggiunge lo spartiacque di Camporosso e quindi la vecchia stazione di Tarvisio Città e poi Tarvisio Centrale, passando per la bella Valbruna. A Tarvisio Centrale, si hanno due possibilità: verso nord, l’Austria, Villach oppure verso est la Slovenia, Kranjska Gora. Se fino adesso il percorso ciclabile percorreva il tracciato della vecchia Pontebbana, andando verso est, si percorre l’ancor più vecchia Tarvisio Lubiana. Questo tratto (FVG1A, è il nome della ciclabile) è molto bello e, come scritto prima, la fatica è stata ampiamente ricompensata dai paesaggi che si susseguono fino a Kranjska Gora: il bosco fitto con i profumi delle essenze arboree e dei fiori fino al confine, la fiorita e verdissima valle di Rateče, le zone acquitrinose con la sorgente della Sava, la bella località di Kranjska Gora. C’è ancora, è il caso di scrivere, molta “strada” da fare per raggiungere la qualità di chi ha iniziato molti anni prima a realizzare percorsi ciclabili a scopo turistico. Nevio Costanzo
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