A. Merlo, V. Galasso, M. Landi, A. Mattozzi hanno curato nel 2010 un’interessante indagine commissionata dall’Università Bocconi, i cui risultati sono contenuti nel testo Tito Boeri, Antonio Merlo, Andrea Prat (a cura di), Classe dirigente, Università Bocconi editore, pp.152, euro 19,00. Tra i tanti dati che illustrano le caratteristiche dei parlamentari italiani tra il 1948 e il 2006, due balzano immediatamente in evidenza: l’età media e la quota di laureati fra coloro che hanno fatto il loro primo ingresso in Parlamento; l’età media dei nuovi eletti era di 45,8 anni nella I Legislatura, è scesa a 42,7 nella settima (1976) e ha cominciato poi a salire costantemente sino a raggiungere i 50 anni nella XV Legislatura. La percentuale dei nuovi eletti con una laurea, pari al 91,4 per cento all’inizio della I Legislatura, è diminuita costantemente sino a quota 64,6 per cento dopo le elezioni del 2006. Tutto ciò è in controtendenza rispetto a ciò che accade nella maggior parte delle democrazie “occidentali”, dove l’età media e i livelli di istruzione dei rappresentanti del popolo restano sostanzialmente inalterati. La nostra appare come una classe dirigente sempre più anziana e con meno titoli di studio…
E si vede. Come dice Moretti "chi parla male pensa male"