Prendendo spunto dagli articoli ed una lettera pubblicata nelle pagine di Gorizia relativamente al deposito dei tram, che in base al Codice dei beni culturali e paesaggistici qualunque bene pubblico con età maggiore di 50 anni è di interesse storico, sarebbe interessante, piuttosto che relegarlo ad un mero parcheggio anche se esterno, dare una destinazione migliore, ad esempio, un piccolo museo dei trasporti. Un museo dei trasporti, non con carrozze di treni, di tram, filobus, autobus, autovetture, biciclette eccetera in quanto tali, ma strutturato con pannelli multimediali ed interattivi sui trasporti dagli esordi ai giorni nostri e con le prospettive future. Con esempi in scala di di come l’energia viene sfruttata per creare il moto. Sarebbe interessante capire se, in questa prospettiva, potrebbero essere coinvolte le aziende dei trasporti locali ed anche l’Immaginario Scientifico che ha sedi dislocate in tutto il territorio regionale meno che nell’attuale … provincia di Gorizia. Probabilmente la città ed il territorio si doterebbero di un’attrattiva turistica scientifico/didattica e non è una cosa da poco! Nevio Costanzo
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