Nel pomeriggio della scorsa domenica si è tenuta a Basovizza l’annuale commemorazione anniversaria della fucilazione di quattro antifascisti sloveni – Ferdo Bidovec, Fran Marušic, Alojz Valencic e Zvonimir Miloš – condannati a morte dal Tribunale speciale per la Difesa dello Stato nel 1930 nel corso di quello che è passato alla storia come il “primo processo di Trieste”. Un clima ideale ha consentito a un’autentica folla di riunirsi, per ascoltare con commozione la rievocazione storica tenuta dal prof. Ceccotti di Trieste, le musiche e i canti partigiani, soprattutto il forte discorso commemorativo tenuto dal “nostro” Igor Komel. Quest’ultimo ha letteralmente incantato i presenti, la sua orazione è stata interrotta nove volte dagli applausi di tutti: dalla memoria del passato Igor ha tratto un significativo insegnamento per il presente, invitando ciascuno a svolgere il proprio ruolo nella difesa dei diritti umani e civili, anche oggi spesso gravemente minacciati. E ha indicato nella Cultura il “luogo” della costruzione di una pace e di una giustizia in grado di impedire il ripetersi di violenze ideologiche come quelle di cui sono state vittime – spesso dimenticate – i condannati di Basovizza. Stando alla cronaca odierna del giornale locale, sembra che la manifestazione sia stata soprattutto occasione di una vibrata protesta politica da parte di oppositori all’attuale governo sloveno: in realtà sono stati un paio, “piovuti” per qualche secondo all’annuncio del nome e subito tacitati, quei “fischi rumorosi” che non hanno affatto costretto la ministra Novak a “interrompere più volte il proprio discorso”; e di pomodori pronti per essere scagliati contro il palco non se ne è vista traccia. ab
Ma il governo attuale della slovenia non è di centro destra e nazionalista?
Siete sicuri che quelli che han fischiato non fossero un patrtito alleato del centrodestra?
Il governo attuale è quello di Jansa che aiuta, a creare un atmosfera che stimoli una nuova interpretazione della storia slovena nella quale si rivaluti il contributo dei domobranzi ripetto alla lotta dei partigiani titini.
Infine son sicuro che la commemorazione sarà stata toccante, come lo sono quelle del 25 aprile etc. solo che (un mio parere personale) il vento di estrema destra è così forte in tutta europa( a livelli di anni 30) che forse sarebbe da fare una riflessione sull'utilità delle commemorazioni. Le commemorazioni andavano bene nei tempi vecchi, quando la sinistra era forte e organizzata o ai tempi del socialismo reale, insomma quando appunto bastava ricordare per tenere la memoria sveglia. Ma ai giorni nostri dove tutte le politiche europee e non, sono di liberismo selvaggio e l'opposizione è sempre più fascistoide bisogna inventarsi qualcosa di ben più forte per far sopravvivere il ricordo della lotta partigiana mondiale durante la seconda guerra mondiale.
MALA TEMPORA