Che il sistema italico fosse mortalmente ferito lo si sapeva da molto tempo; che i sistemi finanziari incaricati di gestire l’attuale fase del capitalismo mondiale si incaricassero della sua liquidazione è l’evidenza del momento. Quello che colpisce è la mancanza di consapevolezza da parte dei protagonisti: è da almeno un decennio che la critica sui “costi della politica” è stata trasferita dalle mail più o meno segrete alle prime pagine dei giornali. Eppure, da allora, ci sono stati ben pochi atti istituzionali, personali o di partito – tra l’altro anche strategicamente intelligenti – finalizzati a ridurre gli scandalosi stipendi/idennità/privilegi della “casta” regionale/nazionale o a razionalizzare gli sperperi dovuti all’allegra gestione dei “palazzi”. Al contrario, ogni giorno si assiste a un nuovo scandalo sull’uso dei soldi pubblici, come nel caso Lazio dove la governatrice Polverini bacchetta i “suoi” invitandoli a “non farlo più” e innesca un tristo balletto sulle sue dimissioni. E’ difficile immaginare che ci sia un solo Fiorito (come pure un solo Lusi, giusto per mantenere la par condicio), è più facile pensare che sia l’inizio di una nuova valanga destinata a coinvolgere le altre regioni e a travolgere l’ormai traballante democrazia nostrana. Il vero “punto” non sta quindi (soltanto) nell’individuazione dell’ulteriore patologia in un organismo agonizzante, ma nel guardare oltre, al di là del piazzale Loreto mediatico cui sembrano inevitabilmente destinati i pluridecennali simboli del Potere. Ci aspetta un lungo periodo di commissariamento finanziario, sostenuto dalle agenzie massoniche in inedita simbiosi con le influenze vaticane? Un lungo tunnel nel quale la coperta tirata dalla parte del risanamento economico scoprirà sempre più quella del diritto al lavoro e della giustizia sociale? Un innalzamento della tensione sociale fino al pericoloso livello dello scontro tra poveri? O qualcosa di peggio? Forse l’unica strada possibile passa anzitutto anche attraverso un cambiamento di “volti”, i partiti decidano di non candidare tutti coloro che hanno già svolto due mandati (compreso l’attuale) e di mettere in mano l’Italia a chi può portare nuove idee e offrire nuove disinteressate testimonianze di autentico servizio al bene e ai beni comuni. Già si sente l’obiezione dei “benaltristi”: “ben altri sono i problemi da affrontare”. Sì, ma se non si comincia da nessuna parte, ci saranno sempre “ben altre” questioni e la nave procederà incontrollata contro gli scogli. Tanto più ciò accadrà se si cadrà nella trappola dell’antipartitismo, identificando la malattia della corruzione con la democrazia rappresentativa in quanto tale: eliminata la quale, come e chi sarà chiamato a “governare”? Ahimé, gli antenati hanno già fornito l’ardua risposta…
La classe politica e dirigente è il cancro di questo paese. Fiorito? Più di 30 mila euro al mese! Capite cosa significa? E noi nella caienna, chi senza lavoro, chi rincoglionito che deve lavorare fino a 67. E in tutto questo c'è pure la crisi della sinistra e Renzi che va al salone della moda a vedere gucci e dolce e gabbana. Poi qualcuno si chiede perchè aumenta il cancro o il consumo di psicofarmaci.