La giornata mondiale per la Pace fa da cornice a Cormons alla serata di note jazz e letture che conclude il “Festival itinerante internazionale di poesia e musica” un tour di 22 tappe attraverso la Slovenia, la Slovacchia, la Croazia e l’Italia. Tra intensi messaggi di pace giunti da poeti celebri e altri meno noti, si legge nei sogni senza tempo un monito al dialogo e al confronto sereno, requisiti oggi più che mai essenziali per l’integrazione tra i popoli. Un pensiero, fra tutti mi ha colpito: “tra guerre, crisi e carestie oggi moltissime persone sono costrette a fuggire in altre nazioni. A noi spetta scegliere se considerare il mondo un territorio abitato da immigrati, o se il pianeta non sia invece una patria comune che appartiene a tutti, dove a ciascuno spettino uguali diritti di cittadinanza”. Giovanni Civran
Grazie a Giovanni per questa segnalazione, la frase citata fa molto riflettere sulla necessità che ciascuno di noi inizi a maturare dentro di sé una nuova idea di cittadinanza, di appartenenza. Sempre più angusti ed asfittici appaiono i confini anche immateriali che, più o meno consapevolmente, tracciamo tra "noi", il nostro piccolo, rassicurante nido,quell'intreccio di relazioni fondate su legami di sangue, sulla cosiddetta identità nazionale, sulla comune appartenenza ad un gruppo etnico-linguistico, ad una religione – ed il resto del mondo, proprio nel momento in cui il mondo sta cambiando alla velocità della luce e la commistione culturale, linguistica, etnica sta diventando la cifra del nostro vivere quotidiano. Anna V.