La ristrutturazione delle facciate dell’ospedale san Giovanni di Dio, la paralisi dei lavori nell’ex ground zero di Via Trento, la storia fantozziana del Conference Center che avrebbe dovuto proiettare Gorizia nel firmamento europeo, le rischiose ciclabili di via XX settembre, la casa Fogar dopo l’effimero momento di popolarità vissuto ai lontanissimi tempi del “clandestino”, l’ex Provveditorato agli studi, il piazzale della Casa Rossa, i bagni pubblici di via Cadorna, l’ex Collegio Filzi con il suo degradato parco, la Valletta del Corno e naturalmente… Piazza Vittoria. Sono solo pochi tra i tanti orrori di una Gorizia che si va lentamente spegnendo. Per quanto riguarda il comprensorio – parcheggino via Giustiniani, galleria (o permanente discarica) Bombi, piazza (sbrecciata) Vittoria, colle del castello devastato dalle tracce per gli assurdi ascensori che con ogni probabilità non riusciranno mai a decollare – la situazione è talmente compromessa da sconsigliare l’inserzione di fotografie. Ma una domanda serpeggia fra i cittadini che assistono impotenti alle conseguenze delle decisioni dei loro rappresentanti amministrativi: oltre a ciascuno di essi, c’e qualcuno che pagherà tutto ciò? Quando si parla di questi argomenti il sindaco Romoli smette il suo sorriso di rappresentanza e allarga tristemente le braccia: ma non potrebbe richiamare il suo assessore ai lavori pubblici affinché prospetti delle soluzioni convincenti all’apparentemente inarrestabile declino della città?
chi paga? noi
Pagheremo sempre noi finquando saremo così sciocchini da pensare che è possibile delegare a qualcuno la propria città, full optional, e non cominceremo in prima persona a fare qualcosa. Ci meritiamo questa classe al governo nazionale e locale, anzi i soldi degli ascensori dobbiamo chiederli agli elettori di Romoli, così la prossima volta staranno più attenti.