Stando alle notizie degli ultimi giorni, la manifestazione “Gusti di Frontiera”, in programma a Gorizia dal 27 al 30 settembre, è a rischio. Perché? “Perché deve essere chiesto il permesso alla Soprintendenza regionale ai beni architettonici, in ottemperanza a quanto previsto dal Decreto Legislativo 42/2004”, dichiara il direttore della Soprintendenza Picchione. Gli organizzatori, in particolare l’assessore alla Cultura Ziberna (che ha archiviato la dizione “parco culturale”) minimizzano: “le strutture utilizzate non sono fisse, il dettato della legge non è chiaro”, quindi la richiesta di autorizzazione è ritenuta esagerata e pertanto non è stata inoltrata agli organi competenti. E qui il “caso” diventa emblematico di un certo modo di intendere la “legge” in Italia: non una sempre migliorabile forma di difesa dei diritti del cittadino, bensì un ostacolo alla realizzazione dei progetti di chi comanda. Infatti, la questione non è se sia giusta o meno la legge che impone un controllo su una manifestazione che incide notevolmente sulla vita ordinaria della città – se non lo è ci sono luoghi e persone deputate alle modifiche; il problema è che se una legge esiste e finché esiste, essa deve essere rispettata. E, per dirla tutta, la normativa cui si fa riferimento non risulta poi tanto oscura, passibile di interpretazione o inutile: è forse un’indebita intromissione la richiesta di un permesso in relazione a un’iniziativa di tali dimensioni (ben più complessa che “parcheggiare un auto in zona tutelata”, il virgolettato è dello stesso Ziberna) che – così ci si augura – potrebbe portare nel centro storico oltre 100mila persone? ab
Sono d'accordo, purtroppo nel nostro sgangherato Paese pare ci sia una vera e propria allergia, un'idiosincrasia genetica nei confronti delle leggi, viste quasi sempre come un bastone tra le ruote per la "libera iniziativa" di enti, gruppi e singoli soggetti (non mi riferisco qui allo specifico della manifestazione citata) i quali, quando si tratta di curare i propri interessi e di farci su un bel po' di grano, sono particolarmente "creativi" e poco importa se i loro piani interferiscono o addirittura calpestano il dettato della legge. Ripeto, il riferimento non è alla manifestazione in sé, ma di certo le reazioni di alcuni amministratori riportate sui giornali testimoniano quanto meno una scarsa considerazione delle normative esistenti. Stupisce che il problema non sia stato sollevato in precedenza, il delicato equilibrio di un centro storico meriterebbe maggiore attenzione e, se da un lato è apprezzabile l'iniziativa di farne il fulcro di manifestazioni di varia natura, dall'altro non si può tener conto della capacità di assorbimento e della resistenza dei materiali utilizzati, per esempio, per la pavimentazione o gli intonaci dei muri esterni degli edifici di pregio (basta dare un'occhiata ai frequenti danneggiamenti che subiscono le lastre di pietra di piazza Vittoria – evidentemente troppo delicate e fragili per sopportare il peso di strutture o il passaggio anche solo marginale di automezzi, per non parlare dei continui rappezzamenti cui si deve ricorrere per sostituire o aggiustare tratti più o meno ampi del rivestimento di sampietrini della sede stradale della piazza, una via – quella sì – destinata al transito di autoveicoli, ma che evidentemente non è stata pavimentata a dovere – o, peggio ancora, le indelebili macchie rimaste sulle lastre di pietra che rivestono un gioiello come piazza sant'Antonio, probabili retaggi di manifestazioni analoghe, versamento di olii o sostanze analoghe). La domanda sorge spontanea: ma se l'idea – lodevole – era quella di rilanciare il centro storico facendone la sede di manifestazioni come "Gusti di frontiera", come mai non si sono fatte le opportune verifiche? Perché nessuno ha pensato a questi dettagli al momento della scelta dei materiali o a predisporre misure cautelative? Riusciranno i nostri eroi a conciliare le ragioni del beneficio economico – per una volta, ce lo auguriamo – collettivo, con quelle del rispetto della legge? Laddove le mie affermazioni risultassero non corrette m'impegno a fare ammenda e a farmi fustigare sulla pubblica piazza, opportunamente attrezzata ad accogliere tale genere di spettacolo! Anna V.
Errata corrige: il manto stradale della via che costeggia piazza Vittoria non è costituito da sampietrini, ma da una trama di mattonelle (scusate, forse il termine è improprio, ma non essendo del mestiere le definisco così) di un materiale che non conosco: resta comunque il fatto che non reggono il passaggio continuo e quotidiano di veicoli. In riferimento alla scelta del centro storico per la manifestazione "Gusti di frontiera" leggiamo oggi sulla stampa locale che l'amministrazione comunale provvederà ad inoltrare la richiesta di autorizzazione alla Soprintendenza, che verranno prese tutte le precauzioni del caso (teloni moquettati sotto ogni stand o chiosco ad esempio), che saranno rigorosamente rispettate le normative di legge in materia ecc. ecc.. Comincio a temere per la mia sorte!!! Anna V.