Oggi pomeriggio ad Aquileia Dino De Antoni saluterà ufficialmente l’Arcidiocesi, il prossimo 14 ottobre arriverà il successore, Carlo Roberto Maria Redaelli. De Antoni era arrivato a Gorizia nell’autunno del 1999, con un impegnativo mandato, quello di rinforzare l’unità di una diocesi multiculturale e multilingue. Da ciò l’impegno a imparare lo sloveno e a favorire tale ricchezza culturale: “delle diversità di questa terra – dichiara in un’intervista a Isonzo Soča – porterò dentro di me il ricordo e la nostalgia. Anche se non saprei dire quanto sia cambiata la diocesi in questa direzione, di certo la comunione profonda è la strada che ho cercato di indicare e di vivere”. Riguardo al rapporto con le istituzioni, il vescovo ritiene che si sia sempre instaurato “un clima di corretta dialettica sui problemi specifici riguardanti la nostra Provincia e Regione”. Più delicato l’impegno dei cattolici sui temi attuali, quali la nascita, la morte, l’educazione, la giustizia sociale, l’ambito culturale. “Penso – riflette De Antoni – che in questi ambiti è venuto meno il contributo della nostra specificità cristiana”. Grande è stato invece l’impegno sociale, il cui segno più evidente “di amicizia, convivenza, originalità di questi tredici anni va cercato nel periodo dell’emergenza rifugiati e immigrati irregolari, nei primi anni 2000”. In quel momento di “supplenza alle carenze dell’Amministrazione pubblica statale… offrimmo l’ospitalità del “S.Giuseppe” per dare un tetto, un letto, un pranzo a chi arrivava da lontano”. Infine, nel suo saluto, il Vescovo ricorda che “il futuro del Nord Est è segnato dal compito di continuare a essere cerniera tra l’Ovest e l’ Est, ma che è l’ora di aprirsi anche al rapporto tra il Nord e Sud del mondo”. Perché ciò accada è necessario superare “i vecchi pregiudizi, ricordando che Gesù Cristo dona tutti i giorni la possibilità della fraternità”. Parole sagge, un auspicio da condividere. E un grazie a un uomo che per tredici anni ha dedicato tutte le sue energie a costruire relazioni costruttive nel “nostro” ampio territorio Goriziano. Le ampie esclusive interviste ai Vescovi De Antoni e Redaelli saranno pubblicate integralmente sul numero di Isonzo Soča prossimamente in edicola.
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