La vicenda della futura Moschea o Centro Culturale Islamico a Monfalcone dimostra che ormai il nostro territorio è proprio fuori dallo scorrere della storia. E’ infatti incredibile che qualcuno possa indire ancora oggi una protesta che ha come scopo quello di riportare agli onori delle cronache una Lega Nord sfasciata dai suoi recenti scandali interni, ma come risultato un’abbondante semina di zizzania tra i cittadini. Ancor più incredibile è che una simile ridicolizzazione del dettato costituzionale di uno Stato laico trovi consensi oltre la ristretta cerchia degli iscritti al partito, perfino quello di un sacerdote di Monfalcone: se è vero che di fatto – anche se indirettamente – è stato pubblicamente contraddetto da un confratello e dallo stesso attuale Arcivescovo di Gorizia, suscita qualche perplessità la permanenza di un prete filo-leghista in una delle più importanti parrocchie di una città sempre più vivacemente multiculturale e multireligiosa. Insomma, non esiste alcun motivo valido per impedire a chicchessia di realizzare un proprio luogo di culto; che ciò debba essere compiuto “rispettando le leggi” è un’ovvietà che vale per tutti, anche alle chiese cattoliche; e che il megafono del muezzin possa arrecare disturbo perché copre il suono delle campane è affermazione che – se davvero pronunciata dal religioso in questione – suscita più tristezza che ilarità. ab
Mi è capitato di affermarlo più volte su altri blog etc.
il problema di monfalcone è che è una città in mano al cantiere che che fa contratti capestro, appalta a ditte minori, non fornisce neancvhe gli strumenti con i quali lavorare. Questo crea un fortissimo disagio sociale nei lavoratori che vengono dal sud italia o dall'estero e crea quel clima di larvata violenza che caraterizza la monfalcone degli ultimi 10 anni.
In questo contesto per canalizzare la violenza o distogliere i lavoratori dai loro reali problemi(cioè una lotta contro il cantiere per obbligarlo a rivedere la politica del lavoro) si tirano fuori problemi finti come quello della moschea.
Non cadiamo anche noi in questo tranello.
Se lasciamo che il problema diventi la moschea ha vinto il prete leghista e coloro che hanno tirato fuori questo caso.
rispondiamo che il problema della moschea è irrilevante che il problema sono i contratti di lavoro e la politica del cantiere.
d'accordo, i problemi sono quelli e proprio perchè sono così maltrattati, che almeno possano riunirsi a pregare, invocando la protezione di Allah, visto che i nostri fedeli in Cristo impongono ai bengalesi mille euro a posto letto.
"che almeno possano riunirsi a pregare"
E' proprio questo almeno che comporta un programma minimalista che aiuta gli sfruttatori a continuare lo sfruttamento.
Invece bisognerebbe organizzare delle manifestazione con i lavoratori del cantiere e dell'indotto(bengalesi, pakistani, meridionali) organizzare delle associazioni di mutuo soccorso tutte contro le condizioni di lavoro. Sottolineare solo l'aspetto esistenziale e emotivo del problema non fa altro che dividere i lavoratori italiani da quelli esteri creando gelosie e invidie. Con infinita gioia dell'aministrazione comunale di monfalcone e della dirigenza dei cantieri.