Sono passati oltre undici anni dal triste G8, di nuovo Genova, un mesto pellegrinaggio nei ricordi.
Piazzale Alimonda, presso la porta di una chiesa, il luogo della morte di Carlo Giuliani, oggi occupato dalle moto di coetanei che della sua vicenda hanno forse soltanto una vaga memoria di bambini. A prima vista non ci sono segni che ricordano quegli avvenimenti, occorre chiedere a qualcuno per farsi indicare il luogo preciso e per rendersi conto che nel cuore di chi risponde “nessuna croce manca”.
Il pensiero corre veloce, si rivivono emozioni sopite, rumori, colori, l’acre sapore della saliva intrisa di lacrimogeni: le devastazioni degli indisturbati black blok, i cassonetti fumiganti, poi – oltre il tunnel – la via Tolemaide, da una parte il corteo che avanza dall’altra le forze dell'”ordine” in assetto di guerra… fragore dei manganelli battuti sugli scudi di plexigas, pioggia di lacrimogeni, fuga – ancora nel tunnel – a cercare riparo, la radiolina che annuncia “un corpo immobile” nella vicinissima Piazza Alimonda.
Osservando meglio, un segno c’è: al centro della piazza, in mezzo a un’aiuola, una lastra di pietra rotta e come infangata, qualche fiore invita a raccogliersi. Incisa la data 20 luglio 2001, scritta a mano, con un pennarello blu, la dedica struggente “Carlo Giuliani, ragazzo”. E non c’era stata ancora la manifestazione del “giorno dopo”, e non c’era stata ancora la notte fascista alla “Diaz” che – come scrive la Cassazione – “screditò l’Italia di fronte al mondo”…
Un pensiero dolce a Carlo Giuliani e ai suoi cari, un pensiero scandalizzato a Gianfranco Fini che ieri ha dichiarato – lui che all’epoca seguì irregolarmente i fatti dalla cabina di regia perché “era pericoloso uscire nel momento degli scontri” – “se tornassi indietro rifarei tutto quello che ho fatto e porterei di nuovo la solidarietà ai carabinieri”. Ecco cosa pensa veramente uno dei personaggi che purtroppo animeranno l’ormai prossima campagna elettorale: si lascerà corteggiare da pdl udc e anche pd per “salvare l’Italia”, invece di fare le valigie e togliere il disturbo, dedicando il resto del suo tempo a spiegare a se stesso come giustificare la macelleria di Genova e anche come abbia fatto a non accorgersi prima che il suo amico poi nemico poi amico poi nemico Berlusconi, è – sono parole sue – un “corruttore”. (le tre foto in alto sono dell’autore dell’articolo, la quarta è tratta dal sito ilmalpaese.wordpress.com) Andrea Bellavite
Salvare l'Italia Fini? Uno che è stato 20 anni con Berlusconi e adesso vuole il Monti bis? Con tutto il rispetto uno di noi dovrebbe votare Cordero di Montezemolo, Marchionne e Della Valle, Casini e Fini avendo le paghe taglieggiate da quasi il 4% di inflazione? Ma gavè visto quanto costa un paio di scarpe? Va ben non capir un clinz de politica, ma guardarsi il portafogli e non votare per chi chiede sacrifici ai tartassati, fin lì ghe riveremo? O No?
Gli studenti stanno manifestando in piazza contro la politica dei tagli nella scuola. Speriamo non si ripetano incidenti! Ministro, evita spot e proclami sui tablet , uno a ciascun rgazzo, sulle pagelle e i voti on line… prendi in mano i problemi, in primis quello della sicurezza nelle aule della scuola,…da' alle scuole l'organico docente e amministrativo adeguato.Dopo,solo dopo, investiamo sul resto!LF
I fatti di Genova di undici anni fa furono una tragedia della quale non dobbiamo dimenticarci, ma forse quello che accadde non era che l'inizio di un processo degenerativo della vita politica del nostro Paese, che oggi sta giungendo al suo vergognoso epilogo: una classe politica inesistente, priva di idee, di proposte,capace soltanto di scaricare la patata bollente delle responsabilità sulle spalle di altri e fortemente coesa nella salvaguardia dei propri privilegi e delle poltrone. La scuola, che dovrebbe essere il luogo primario della formazione dei cittadini, non entra neppure di striscio nei dibattiti in aula e nelle commissioni parlamentari se non per trattare false riforme di facciata, mentre di contenuti e di metodo nessuno si occupa seriamente. Stessa sorte tocca all'altro tema scottante e vitale, il lavoro, che si affronta – sempre superficialmente e con l'adozione di misure di rattoppo, senza mai andare al nocciolo della questione – solo nelle situazioni di emergenza o quando ci scappa il morto. Non parliamo di sanità – grande mangiatoia per alcuni furbetti privi di scrupoli, incubo per molti che ne diventano vittime – e di diritto alla salute spesso e volentieri negato. Dei politici che, oggi come allora, rifiutano di ammettere le proprie responsabilità e, guarda un po', non si accorgono mai del marciume e della corruzione dei loro collaboratori – forse perché ci sono dentro anche loro fino al collo – ne abbiamo tutti abbastanza e non possiamo più tollerare oltre lo sconcio della loro indecente condotta. Ma allora, cosa ci frena dallo scendere in piazza, per pretendere riforme vere e reclamarle fino al raggiungimento dello scopo? Forse non abbiamo ancora toccato il fondo? O trent'anni di malapolitica unitamente ad una dilagante sottocultura televisiva hanno prodotto un ottundimento delle coscienze e della capacità di indignarsi? Anna V.
Fine di una aberrazione:
carlo giuliani non era un eroe, ne da vivo, ne da morto.
Ecco la sentenza europea:
http://www.iljester.it/morte-di-carlo-giuliani-g8-genova-corte-strasburgo-respinge-ricorso.html
Nessuno afferma l'eroismo di Giuliani, ma la sproporzione che esiste tra un gesto, magari non giusto, e la morte, in un paese come questo dove la corruzione è a livelli incredibili. Come non si capisce che per i poveri, quelli che non hanno potere, le punizioni per ogni errore che fanno sono triple di quelle dei potenti? Anch'io sono stata una vittima del codice Rocco e per anni non ho potuto fare concorsi a causa di un volantino dato a 17 anni, ma nessuno ha mai fatto nulla per me come fanno adesso per quel personaggio che si chiama Sallusti.