Si è svolta venerdì, presso la sala storica dell’Unione Ginnastica Goriziana, l’assemblea pubblica organizzata dall’Ordine degli Avvocati di Gorizia, sulla precaria situazione del nostro Tribunale. Dopo un’introduzione tecnica dell’economista Massimiliano Ciarrocchi, la relazione del Presidente goriziano degli avvocati, Silvano Gaggioli, ha informato il pubblico della ormai stabilizzata situazione di malfunzionamento del Tribunale di Gorizia: scarso il personale, pochi i magistrati, costretti ad un carico di lavoro di gran lunga superiore rispetto ai colleghi di altre città [i dati parlano di 900 fascicoli all’anno per magistrato contro i 500-600 della media]. L’accorpamento con il tribunale di Palmanova avrebbe consentito a Gorizia di avere il bacino di utenza necessario per poter funzionare meglio. Possibilità di fronte alla quale il CSM e l’Associazione Nazionale Magistrati si sono espressi favorevolmente, a fronte di motivazioni di carattere logistico, riguardanti sia la distanza chilometrica, sia la possibilità di Gorizia di disporre di ampi spazi per gli uffici e il personale (anche con il recupero della ex scuola elementare Pitteri), sia per l’omogeneità del tessuto economico. Per contro è mancato, secondo Gaggioli, l’interessamento della parte politica, sia a livello locale che nazionale, tanto da essere giunti ad un provvedimento legislativo di accorpamento di Palmanova al tribunale di Udine, sulla base di generiche motivazioni di “omogeneità territoriale” e di “evidenti motivi logistici”. Quali motivi logistici? Attualmente, riferisce Gaggioli, il Tribunale di Udine non dispone di spazi sufficienti dove collocare persone, uffici, archivi. Figuriamoci con l’accorpamento di Palmanova. Tra i politici presenti, Gherghetta ha parlato di “scippo” e di scelta fatta senza tener conto dell’interesse generale di tutti i cittadini. Romoli ha indicato la strada giurisdizionale come l’unica da percorrere, dato che a livello politico la partita risulterebbe ormai persa. Cingolani, riportando le parole del segretario udinese del PD (sull’impossibilità di sopravvivenza del nostro tribunale come istituzione autonoma) ha apertamente denunciato il disinteresse del suo partito nei confronti della realtà goriziana, e, toccando anche gli ambiti dell’Università e della Sanità, ha affermato come invece, una logica basata sui diritti dei cittadini e non sui rapporti di forza fra Udine e Trieste, riconoscerebbe a Gorizia un ruolo molto più importante rispetto a quello che le viene conferito. Presente soltanto per i primi minuti della relazione di Gaggioli, l’eurodeputata Serracchiani non si è espressa, ma dalle dichiarazioni fatte dalla stessa all’esordio della campagna elettorale, ne conosciamo già le argomentazioni, che l’hanno portata a favorire gli interessi udinesi, e cioè l’attenzione per le richieste provenienti dal territorio della Bassa Friulana, contrario all’accorpamento al Tribunale di Gorizia. Motivazioni simili sono state espresse dal Presidente della Camera Penale, Riccardo Cattarini, che vede la situazione (in declino) dell’istituzione goriziana come il riflesso della realtà sociale, culturale ed economica del suo territorio (altrettanto in declino). A concludere, l’intervento del Presidente della sezione goriziana dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati, Cechet, secondo il quale la situazione del Tribunale di Gorizia è un problema che non è circoscritto al mondo degli avvocati, ma appartenente all’intero territorio, al quale viene a mancare un servizio efficace; Cechet ha inoltre richiamato alle proprie responsabilità i politici, che lo hanno ignorato. dc
Grazie dell'intervento circostanziato. Veramente, se ho capito bene, i politici locali e quelli in pectore non hanno fatto nulla, nè intendono farlo per salvare il nostro territorio. D'altra parte l'altro giorno politici triestini autorevoli parlavano della ricchezza che deriverà alla città metropolitana dall'arrivo dell'antica contea di Gorizia. So di andare controcorrente anche al mio interno, ma mi sto sempre più convincendo che l'abolizione delle province sia l'ultimo degli sprechi da sanare e che quella goriziana, per la sua peculiarità e per le consegunze che una sua abolizione comporterebbe, vada salvaguardata.