Nell’incontro sul futuro del Tribunale, Cingolani ha a ragione denunciato il disinteresse dei politici regionali – anche quelli del suo partito di riferimento – nei confronti della realtà goriziana: incredibile in questo senso la “comparsata” al Kulturni Dom di una Serracchiani senza parole. La stessa amara constatazione era stata proposta da Gherghetta nella recente assemblea provinciale tenutasi nel teatro Comunale di Monfalcone. Un po’ meno d’accordo – almeno così sembra dalle cronache odierne – i partecipanti al meeting monfalconese sul futuro dell’Azienda Sanitaria… Tutto vero, ma c’è un “però” da tenere presente: la volontà di tutti i cittadini. Ad esempio, se i goriziani hanno il diritto e il dovere di chiedere ai propri rappresentanti la tutela dei loro interessi e del loro minacciato Tribunale, anche la volontà dei palmarini – che già subiscono con certezza la “fine” della loro istituzione – deve essere tenuta in considerazione. Ora, premesso che sull’argomento sarebbe stato utile un referendum consultivo o un accurato sondaggio, tutto sembra far comunque pensare che la stragrande maggioranza degli abitanti della Bassa Friulana preferiscono “Udine” piuttosto che “Gorizia”. In conclusione, è vero che la pressione politica del Goriziano è a livello regionale sempre meno efficace; ma accanto alla definizione di sempre più fragili “linee del Piave” regolarmente spazzate via dall’incalzare dei tempi, è indispensabile domandarsi in che modo rendere più attrattivo il territorio. Il principio calcistico del “primo, non prenderle” può consentire al massimo di raggranellare qualche pareggio: per vincere la gara, occorre anche proporre un gioco spumeggiante! ab
Difficile essere spumeggianti con questa classe dirigente. Comunque ci vorrebbe una programmazione territoriale più vasta, che non veda Gorizia sempre all'angolo. Non mi pare ci siano rapporti con Monfalcone, qualcosa con Gradisca e Cormons come vecchia contea. Non è un po' poco per affrontare le sfide di questa città e di questo territorio?
Il vero problema del nostro Paese e, più in piccolo, di questa città non è neanche la mancanza di persone di talento, di alto profilo culturale e professionale: il problema è che questi talenti non sono quasi mai dentro le istituzioni, o semplicemente perché sono impegnati a svolgere al meglio il loro lavoro, o perché i sistemi di reclutamento della cosiddetta classe dirigente non contemplano il criterio della competenza, dell'eccellenza, del talento messi al servizio dell'intera collettività. Tornando a Gorizia e all'Isontino, certamente non guasterebbe una prospettiva più ampia, la capacità di guardare al di là dell'orizzonte – per altro piuttosto angusto – della piccola città di provincia, la cui notorietà sembra essere legata più alle tristi vicende delle due guerre o alla sua ormai superata funzione di città di confine e ultimo avamposto di fronte alla minaccia comunista che non al glorioso passato dell'antica contea. Che sconforto, che senso di impotenza, sono proprio demoralizzata, a volte non sono capace di affrontare neppure le sfide più modeste della vita quotidiana, di fronte a quelle ben più alte e impegnative della vita e del futuro di questa città mi sento così inadeguata…av
Non abbatterti, la strada è lunga e poi siamo tutti inadeguati, altrimenti non ci troveremmo in una simile situazione, però intanto c'è la divina provvidenza che ci guarda e ci protegge e poi l'intelligenza di noi umani. Pensa al Barone che riesce a sollevarsi in aria prendendosi per i piedi, pensa a Napoleone tre volte nella polvere e tre volte sull'altar, pensa al povero Dante che non gli hanno dato neanche un posto all'università di Bologna perchè scriveva in volgare!
Già, la stanchezza a volte prende il sopravvento ed è più facile farsi prendere dallo sconforto. Comunque grazie per l'incoraggiamento, chiunque tu sia, in questo momento mi accontenterei di uscire dalle sabbie mobili e dalla melma in cui siamo immersi come il mitico Barone di Munchausen (è un tantino complicato, ma per molti esponenti della politica italiana tirarsi fuori dai casini che combinano prendendosi per i piedi sembra essere uno scherzo, l'audacia e la faccia tosta di altri non hanno limiti, sono capaci di tali acrobazie da far impallidire i migliori artisti circensi, come ad esempio negare l'evidenza dei fatti e dei reati loro contestati, azzerare una giunta loro complice nel giro di qualche ora e, rimanendo saldamente al comando, metterne in piedi una nuova – nuova?!? – dimezzata come il famoso visconte, proclamando la loro assoluta estraneità e rivendicando la purezza della loro verginità minacciata da "sconosciuti" personaggi "traditori" della loro buona fede!!!), a Dante non avrei mai l'ardire di paragonarmi, a Napoleone non mi interessa di farlo, alla Provvidenza, ahime, non credo più molto: non mi resta che sperare nell'intelligenza di tante persone brave e capaci come voi tutti, carissimi, che siete onesti, appassionati, e coraggiosi. Grazie per esserci! AV
Che bel commento! Grazie AV