In occasione delle odierne manifestazioni i dipendenti delle istituzioni slovene in Italia manifestano la loro preoccupazione per il loro futuro lavorativo. Ecco il comunicato:NE UNIČUJTE NAM BODOČNOSTI! Z današnjo protestno manifestacijo uslužbenci slovenskih ustanov v Italiji opozarjamo javnost in Deželo FJK na nevzdržno stanje, v katerem se nahajajo slovenske organizacije, ki niso v stanju izplačati uslužbenem mešečnh prejemkov oz. so prisiljeni na druge boleče finančne ukrepe. Če slovenska narodna skupnost v Italiji in italijanska v Sloveniji resnično predstavljata bogastvo, potem jima je nujno potrebno omogočiti, da to vlogo aktivno opravljata polnokrvno, z vsem elanom, ki ga zmoreta in ne v stalni skrbi za golo preživetje. Obstoj in razvoj slovenske narodne skupnosti v Italiji je ključnega pomena za razvoj celotnega območja, na katerem živimo. NON DISTRUGGETE IL NOSTRO FUTURO! Con questa manifestazione di protesta, i dipendenti delle istituzioni slovene in Italia ricordano, all’opinione pubblica e alla Regione FVG, la situazione insostenibile delle organizzazioni slovene, ormai prive dei fondi necessari per pagare gli stipendi e costrette ad altre drastiche misure. Se la minoranza slovena in Italia rappresenta una ricchezza, allora deve potere essere in grado di svolgere questo ruolo attivamente, con entusiasmo e non nella preoccupazione costante per la propria sopravvivenza. L’esistenza e lo sviluppo della minoranza slovena in Italia sono di fondamentale importanza, anche per il futuro di tutta l’area in cui viviamo.
Certo quello della paventata chiusura di istituzioni di prestigio come la Biblioteca Slovena è un colpo per tutti gli studiosi, soprattutto quelli italiani che lì si rivolgevano per avere documentazione con l'aiuto di esperti del settore e storici che hanno pubblicato volumi importanti. Penso soprattutto a Sandi Volk, ma anche ad altre persone. Quindi il problema riguarda tutti quelli che vogliono studiare il confine orientale in modo scientifico e non ideologico.