Le Primarie. Di per se è una bella idea: offrire ai cittadini che si riconoscono in un determinato schieramento politico la possibilità di scegliere i propri candidati. Funzionano bene quando si tratta di individuare il miglior candidato a garanzia di un programma riconoscibile e condiviso. In questo caso sono infatti un’occasione per riproporre temi importanti e per far conoscere meglio agli elettori le persone che le vorrebbero rappresentare. Più complicata la situazione quando i programmi dei candidati alle primarie sono troppo diversi: la “campagna” diventa molto dura, i protagonisti devono sottolineare le differenze e la coalizione si scinde nelle varie anime e successivamente i “franchi tiratori” lanciano nel segreto dell’urna i loro strali. Per questo le “baruffe” interne al Pd e quelle di “coalizione” rischiano di trasformare un positivo strumento in un boomerang per il centro sinistra: nel pd Renziani e Bersaniani si sfidano sui “fondamentali” (via liberale o via sociale), nella coalizione c’è chi è attratto dal Monti bis e chi invece ritiene il sostegno attuale a Monti una iattura. Non sono questioni di poco conto e gli elettori – abbondantemente nauseati dall’inimmaginabile livello di porcheria della civitas berlusconiana e fortemente provati dai frequenti correttivi (cioè sacrifici) della spesa pubblica – sono smarriti e sono tentati da un molto poco convinto “voto utile” dalle brevi prospettive o da una provocatoria simbolica astensione dalle conseguenze imprevedibili. C’è ancora tempo per correre ai ripari, sia a livello nazionale che regionale, a condizione che si rifuggano gli eccessi di personalismo e si evidenzino in modo più chiaro i punti di “non ritorno” oltre ai quali non è possibile riconoscersi in una coalizione. Per alleanze strategiche o convergenze parallele c’è sempre tempo dopo le elezioni; prima, chi va a votare ha il diritto di sapere “da che parte sta” ogni candidato. Di saltimbanchi, nelle ultime due legislature, ce ne sono stati troppi!
Meno male che volevano superare il berlusconismo! Adesso dobbiamo scegliere Tra tre baldi zovinotti, il Renzi, il Vendola e il Bersani, tutti maschi ovviamente perchè la Puppato non ha su di sè i riflettori. E questi narcisi fanno discorsi Ufo: ho sentito quello di Vendola, sull'estetica del capitalismo, non capiva neanche lui quello che stava leggendo, si impappinava e tornava a pronunciare frasi da Fenomenologia dello spirito, ma Hegel era più chiaro. Demenziale, se dice ste cose fuori dall'Ilva….
Ho capito. Tutti cloni del Berluskaz. E tu, per non sbagliare, ti tieni l'originale. Ben scavato, vecchia talpa!
anonimo di anonimo
E tu tienti invece i loro doppioni, dotati di stessa agendina e dei solidi ed utili principi di "merito", "gioventù" e "lindore". Buoni, belli, bravi, equilibrati e moderati. Cosa si può volere di più?
Anonima sequestri
Basta litigare a sx, che dopo vince Tondo. Comunque io tra Nichi, Matty, Pierferdi e Bersy, preferisco il più solido e maturo Hugo.