La manovra del governo sulla scuola è agghiacciante: dopo che Fornero parla di sacrifici ed innalzamento dell’età pensionabile “per favorire le nuove generazioni”, adesso Profumo vuole imporre agli insegnanti di lavorare sei ore in più alla settimana gratuitamente in modo da coprire supplenze, sostegno, spezzoni orario, cancellando in modo definitivo i precari della scuola. Questo dopo aver bloccato i contratti già fermi da quattro anni, gli scatti di anzianità, le indennità di vacanza contrattuale. E dopo che ai Collegi docenti verranno tolti ulteriori poteri, ad esempio sull’organizzazione didattica, consegnandoli ai dirigenti scolastici. La scuola va a remengo, licenzia, aumenta l’orario, tiene nelle classi fino a 30 alunni e Profumo con gli spot parla dei tablet nelle classi, con l’immagine rassicurante di Roberto Vecchioni in TV. Sarebbero questi gli investimenti su ricerca e innovazione? Fatti con insegnanti di oltre 50 anni che stanno sette minuti per mandare un sms e che sono umiliati dall’essere già i peggio pagati d’Europa? Insegnanti a cui non si fanno corsi di aggiornamento, che non percepiscono nulla se vanno in gita scolastica e lavorano 24 ore? La Federazione della conoscenza, l’organizzazione della CGIL della scuola, ha organizzato l’altro giorno, a seguito delle notizie che trapelavano sull’attacco senza precedenti alla scuola pubblica, un presidio sotto l’Ufficio Scolastico Provinciale di Gorizia. Risultato: lavoratori della scuola n. 8, poliziotti n.6, digos n.1, vigili urbani n.3. Non si sono neppure potuti srotolare gli striscioni. Con grande amarezza si verifica che non c’è l’adeguata comprensione della fase drammatica in cui viviamo. Nelle fabbriche, negli uffici, nelle scuole c’è un attacco durissimo ai diritti e ai salari. E’ per questo che mi lascia perplessa la mobilitazione contro l’uso degli animali del circo, dove c’erano molte persone in più. Certo il lama ed il gorilla, l’elefante e la foca non devono essere mal trattati, ma a noi che non abbiamo neppure più gli artigli e che valiamo meno di un animale in gabbia, chi ci pensa? adg
Domanda: quante sono le ore di lavoro a settimana di un insegnante?
Dipende dall'insegnante: molti lavorano tanto a preparare lezioni nuove adatte ai nuovi ragazzi che hanno, correggono centinaia di compiti, leggono libri perchè le cose imparate all'Università sono superate, altri non lo fanno. Lo stesso avviene mi pare in tutto il mondo del lavoro, c'è chi fa di più e chi fa di meno, ad esempio giornalisti che fanno inchieste ed altri come Sallusti che non ha l'Ansa e dunque parla a vanvera e basta. Invece colpendo con la scure si penalizzano tutti e si tolgono a tutti i diritti. Allora bisognerebbe magari adottare altri sistemi di valutazione e soprattutto investire sulla formazione degli insegnanti, cosa che non si fa, come non si investe su nulla che non siano i profitti dei più ricchi. I poveri invece vengono messi gli uni contro gli altri come ha voluto fare Brunetta e pare ci sia riuscito, con le sue balle sui fannulloni. Purtroppo nella società ci sono tanti sciocchi che non capiscono neanche questo e quando uno gli indica la luna guardano il dito
Sono assolutamente d'accordo,non si può fare di tutta l'erba un fascio. In ogni settore lavorativo ci sono quelli che si dannano l'anima per svolgere al meglio il proprio compito, altri che tirano il culo indietro, ci sono mestieri davvero molto usuranti sul piano fisico, altri altrettanto usuranti su quello intellettuale: difficile fare paragoni tra il lavoro di un minatore, di un operaio alla catena di montaggio o di un contadino e quello di un insegnante, di un intellettuale o di un impiegato, sono mestieri molto diversi tra loro, ciascuno di essi richiede un diverso tipo di impegno. Può darsi che sia possibile misurare scientificamente il livello di fatica, di stress fisico e psicologico che ciascuno sopporta o è in grado di sopportare, ed in tal modo stabilire quali sono i lavori più usuranti, quanta fatica, fisica e mentale, può sostenere un essere umano sano e per quanto tempo – fino a quale età – possa svolgere le sue mansioni in modo efficiente e senza danno per la propria integrità e per quella degli altri. Ed infine eccoci alla più spinosa ma ineludibile questione: quale riconoscimento morale ed economico ricevono i lavoratori, come viene valutato materialmente il lavoro che ciascuno svolge? Nello specifico della situazione italiana, molte sono le categorie di lavoratori che avrebbero tutto il diritto di recriminare in tal senso, insegnanti compresi. Troppo facile liquidare sempre tutta la faccenda tirando in ballo i paraculo ed i fannulloni per spiegare il disastro del buco di bilancio ed invocare la necessità di tagliare per ripianare i conti pubblici in profondo rosso: ma quanti cavolo sono questi "parassiti" della società e che razza di "lauti" stipendi percepiscono per aver ridotto il Paese in queste condizioni??? AV
Bisogna però che gli insegnanti, invece di rimanere passivi ad assistere a provvedimenti che vanno fuori da ogni contratto di lavoro (ma chi è disponibile a lavorare sei ore alla settimana in più a parità di salario, con in cambio 15 giorni di vacanza che non ci possono essere per le mature, i corsi di recupero, ecc e che comunque sono didatticamente sbagliate)imparino a sporcarsi le mani e non solo di gesso o di inchiostro. Se allo sciopero non ci va nessuno ha ragione Profumo a fare come fa. Bisogna muoversi di più, come fanno altre categorie di lavoratori.