Da anni il Club Alpino Italiano organizza una straordinaria rassegna cinematografica, il cui appeal è tale da rendere possibile riempire sistematicamente le sale di proiezione. L’edizione di quest’anno, svoltasi al Kulturni Dom, ha offerto a tutti la possibilità di sognare: resoconti di scalate mozzafiato, documentari carichi di bellezza e di poesia sull'”umanità” della montagna, fiction abilmente costruite sul sottile confine fra la realtà e l’utopia. Il pubblico ha risposto con entusiasmo: volti noti agli ambienti alpinistici e cittadini che non si sono mai cimentati neppure con le colline sovrastanti Gorizia, tutti a naso all’insù a godersi il racconto dei coraggiosi “Conquistatori dell’inutile”, incuranti dei sottotitoli o dell’audio in una lingua diversa dalla propria. La montagna – ancora una volta – dimostra di costruire fraternità tra i popoli, di consentire la comprensione reciproca fra chi parla diverse lingue, di elevare insomma per un momento lo sguardo al di sopra delle quotidiane miserie. Costi limitatissimi, performance ai livelli dell’ormai celebre festival di Trento, onore al merito del Cai, in particolare dell’instancabile direttore di Alpinismo Goriziano Marko Mosetti. 10 convinto!
Ah sì, un consiglio: partecipate all’ultimo pomeriggio/sera di proiezioni. Domani al Kulturni Dom (lunedì 19), alle ore 17.30, SALUTI DA SAR PLANINA (Olanda – 2012) Regia Erik Fusco, sulla situazione del Kosovo. Seguirà l’imperdibile PICCOLA TERRA(Italia – 2012) Regia Michele Trentini, messaggio di speranza per le montagne marginali,un racconto sul valore universale del legame con la terra, che prescinde da interessi economici, impedimenti politici, steccati culturali. E alle 21 SISTER (L’ENFANT D’EN HAUT) (Francia/Svizzera – 2012) Regia addirittura di Ursula Meier, Orso d’argento Festival del cinema di Berlino 2012.
Grazie Andrea per questa segnalazione e per l'espressione di stima.
E' una piccola cosa questa che la sezione goriziana del CAI offre alla città.
La offre si, come hai detto, ai sognatori ma anche e sopratutto a chi vuole pensare. Il programma che da ventuno edizioni mettiamo assieme propone si l'alpinismo e l'arrampicata ma mai (o quasi) come fine a se stessi, un misero guardarsi l'ombelico. Cerchiamo anche è sopratutto film e documentari che parlino dell'uomo, del suo rapporto con l'ambiente, con il mondo che ci circonda e nel quale ci è dato di vivere. Sognare va bene, per un po, un momento di distrazione ci vuole, ma poi si ritorna alla realtà. E la realtà delle terre alte oggi è il paradigma di quello che succede e succederà al livello del mare. Non ci sono più (se mai ci sono stati, se non nelle fantasie dei romantici) paradisi alpestri.
Abbiamo l'ambizione di offrire cultura. Marginale, elitaria forse, ma cultura. Siamo in molti a farlo in questa città, qualcuno dice troppi. Hai mai visto qualcuno morire di troppa cultura? Di troppo cibo si, anche di troppi denari, ma di troppa cultura mai. Il problema semmai è di creare collaborazioni tra le varie realtà che si occupano e propongono le manifestazioni, tanto più in un momento come questo. Mettere da parte gli individualismi, le gelosie, la spocchia da primo e unico, riconoscere la validità dell'altro e fare qualcosa assieme.
Penso che questa, della cultura, si una delle pochissime carte spendibili rimaste a questa amata e disgraziata Gorizia.
Marko