Sul Messaggero Veneto è apparso un articolo in cui si dice che l’assessore De Anna si accinge a fare tagli lineari alla cultura del 50%. Ma ci siamo presi in giro con la riunione degli Stati Generali? Se i tagli sono orizzontali, allora è inutile qualsiasi discussione sulla qualità, sul merito o sulle strategie. Quei tagli li so fare anch’io e costo dieci volte di meno di un assessore. Il problema è capire quali manifestazioni sono volani strategici per la cultura e l’economia del territorio, quali enti in questi anni hanno lavorato bene e meritano di andare avanti, quali invece non si sono sufficientemente qualificati e possono essere ridimensionati. I tagli orizzontali dei governi tecnici non hanno nulla di strategico: decretano la morte di tutti senza un orizzonte progettuale. Peccato che Il Sole 24 Ore in un recente convegno abbia individuato proprio nella cultura uno dei settori trainanti dell’economia nazionale. Scegliere vuol dire inimicarsi questo o quello e avere problemi alle elezioni. Con i tagli orizzontali non si sceglie, non si mostra la faccia e la colpa è da attribuirsi solo alla Grande Crisi, con la maiuscola, sotto il cui ombrello i politici possono nascondere la loro incapacità a decidere. adg
Chissà se i tagli sono uguali per tutte le province o pordenone soffre un po' di meno.
Sacrosante parole Anna!. Del resto, così intesi, gli stati generali della cultura non hanno detto niente e non hanno permesso un confronto sul merito e la qualità delle proposte. Guardiamo invece ciò che è stato fatto in Francia dove, invece che calare gli importi erogati per la cultura si è andati ad implementare tali fondi a fronte di progetti seri e qualificati anche perchè, con tali criteri, sono volano diretto sia in campo economico che sociale. Il modello italico così prposto è solo una porcheria da politico italico… d'altronde è poi quello che ci meritiamo.