Ma chi sono gli interlocutori? Il centro sinistra goriziano, da oltre vent’anni, è in prima linea nella battaglia per la difesa della sanità goriziana. Il centro destra goriziano – guidato da un sindaco con un ruolo di primo piano all’avvio del processo politico amministrativo che ha portato all’attuale situazione – sgomita da molto meno tempo senza alcun imbarazzo per conquistare la pole position. I due schieramenti si riuniscono ogni tanto sotto l’ombrello di “documenti condivisi” che fanno la loro breve comparsa sui tavoli che contano e sulle pagine dei quotidiani. Gli uni e gli altri devono fare i conti con l’oste, cioè con una Giunta regionale di centro destra che non sembra disposta a sconti e con una minoranza consigliare di centro sinistra i cui “numeri” non lasciano molto spazio di manovra. Quindi – appoggiando con convinzione tutte le iniziative finalizzate a non far scomparire Gorizia dalla carta geografica – è legittimo chiedersi chi siano gli interlocutori: se, come tutto sembra lasciar intendere, la strada scelta sarà quella già tracciata da Tondo, il centro destra goriziano insieme ai palloncini colorati “lancerà” anche l’invito alla diserzione dalle urne dei propri elettori? E il centro sinistra goriziano, oltre a suggerire il “neanche un voto a Tondo”, proporrà anche il “neanche un voto alla Serracchiani”, nel caso in cui la candidata si schieri con il fronte regionale o continui a non esporsi su tale delicata questione? Tutto ciò per dire che se non si passerà dalla protesta alla proposta e se la “specificità” goriziano/isontina non sarà qualcosa di più che la nostalgia di un “passato che fu”, non si imboccherà mai la strada maestra per uscire dalla crisi locale. Che è la via della collaborazione, senza se e senza ma, tra tutte le componenti dell’attuale provincia; via della realizzazione di patti e ponti di collaborazione con il resto della Regione, Trieste e Udine in primis; via soprattutto della convinta costruzione di un percorso comune con Nova Gorica e dintorni… Per usare una metafora calcistica, non si può incaponirsi sul “catenaccio”, quando mancano dei buoni difensori; e per concludere con una parafrasi evangelica, “se ti trovi ad affrontare in cento un esercito di diecimila, ti conviene farti promotore di un tavolo di trattativa”. Andrea Bellavite
Ho la stessa impressione:oggi sul piccolo si legge delle contraddizioni nel pd a livello provinciale, quanti punti nascita si vogliono? La posizione del pd regionale qual'è? Io sono tra quelli – lo sai bene Andrea – per la difesa di quelle quattro cose che ci sono a Gorizia, ma concordo con te sul fatto che in una battaglia bisognerebbe almeno capire chi sono i propri alleati, altrimenti si fa una grande fatica per nulla, demoralizzando ancora di più un tono politico che è già sotto i tacchi con iniziative poco utili. Si attendono chiarimenti. adg