E così gli studenti sono tornati in piazza. Per fortuna li rivediamo a discutere sulla legge Aprea, sul finanziamento alle scuole private, sul dissennato investimento in tecnologie multimediali in scuole che in certi casi hanno bisogno di serie manutenzioni. Pochi invece gli insegnanti: la scelta scriteriata di molti sindacati, come la CISL, UIL, SNALS e pure la Gilda è stata quella di accontentarsi della concessione degli scatti di anzianità presi dal Fondo di Istituto, con il quale si finanziavano attività formative e didattiche: insomma con una mano prendono e con l’altra danno. Solo CGIL e Cobas hanno appoggiato lo sciopero. Considerazioni a margine. Esiste un problema dei precari che si sta aggravando sempre di più. Su questo gli insegnanti di ruolo non possono tacere. Esiste una mancanza di dibattito nelle scuole che non può essere colmato dalle (rare) riunioni sindacali. Il problema di come e cosa insegnare rimane immutato. Esiste un problema di deterioramento del sapere, anche ai livelli più bassi: molti studenti hanno difficoltà nella comprensione dei testi, stanno perdendo la capacità di scrivere, a 17 anni fanno ancora errori di ortografia nella loro lingua madre.Per gli studenti, a differenza degli anni scorsi, la scuola è un punto di riferimento. In conclusione il dibattito sulla scuola non si può e non si deve restringere a questioni economiche, né l’insegnante è demotivato solo per la questione dei soldi. E’ una domanda di riflessione, di analisi, di progetto, che viene dalle aule scolastiche alla quale possono rispondere solo insegnanti che decidano di iniziare a parlare della loro professione e a confrontarsi con i loro alunni. adg
Ieri Monti ha affermato che gli insegnanti sono corporativi perchè non hanno accettato di lavorare due ore in più (ma non erano sei?) a parità di paga per incrementare la produttività della scuola. Per lui è evidente che incremenentare la produttività vuol dire tagliare i precari sostituendosi a loro negli spezzoni di cattedra e questo dopo che il governo taglia le risorse per la scuola pubblica e concede gli scatti d'anzianità toglendo risorse al fondo di istituto che pagava le attività aggiuntive dei docenti, compresi i corsi di recupero. Mi pare tanto il "patto tra generazioni" che ha significato alzata secca dell'età pensionabile e impossibilità per un giovane di insegnare. adg