Giovedì scorso, il secondo incontro di “tutta mia la città”, ciclo di conferenze organizzate dall’associazione Forum per parlare di Gorizia, di democrazia e di urbanistica, si è rivelato un formidabile racconto della storia del territorio e della società. Gorizia e Nova Gorica, due città diverse. La prima sviluppata per strati successivi a partire dai nuclei più vecchi attorno al castello, ma anche a partire dai “villaggi” di San Rocco, Piazzutta, Salcano e San Pietro, vive oggi un lento declino, incapace di trovare una nuova e moderna identità. E la seconda, fondata dopo la seconda guerra mondiale per brillare oltre il confine, in tempi dove l’urbanistica era vista come la soluzione a problemi di ogni tipo, sociali, tecnologici, estetici e di cambiamento della società, dopo l’esplosione dell’indipendenza della Slovenia, ripensa oggi al suo futuro. E come immaginato fin dal titolo dell’incontro, non sono state solamente “parole, parole, parole”. Sullo schermo scorrevano disegni, grafici, progetti, piani, strumenti urbanistici, sintesi di testi, foto e immagini mentre gli “esperti” italiani e sloveni, Barbara Delpin, Luisa Codellia e Niko Jurca ci hanno raccontato assieme, le politiche e gli ideali, le esigenze geografiche e gli eventi storici che hanno fatto da sfondo alla storia delle due città e della società degli ultimi sessant’anni. Storia raccontata assieme, semplicemente perché le due Gorizia (stara e nova) sono un unico territorio dove abitano, si muovono, si incontrano, lavorano, studiano, si divertono, fanno compere, raccolgono i propri rifiuti, ecc le due comunità. E tutti noi, sempre più spesso, svolgiamo queste attività in un territorio più ampio di quello pianificato nei disegni del nostro Comune. Nei piani di Gorizia, colorati e dettagliati area per area, Nova Gorica è da qualche parte persa nel “bianco” della carta. Ritroviamo il castello ma non la Kostanjevica e l’Isonzo nasce verso l’alto della carta, dal bianco. Stessa cosa nei piani di Nova Gorica dove la Soča sfocia nel bianco e gli edifici e le strade di Gorizia non ci sono. Ma abbiamo appreso che in effetti, nei piani urbanistici delle due città, relazioni ci sono sempre state. Già negli anni sessanta il primo piano per Gorizia di Piccinato conteneva idee e indicazioni di rapporti con l’allora Jugoslavia e quello di Nova Gorica, ancora prima, tagliava con quel lungo asse San Gabriele- Erjavceva fino alla Magistrala e la verde piazza del Comune, l’impianto ortogonale di Ravnikar. E ancora oggi nei disegni contenuti nel vigente piano urbanistico di Gorizia e di Nova Gorica (approvato lo stesso pomeriggio del nostro incontro: nulla nasce per caso!) si prevedono idee di collaborazione, collegamenti e rapporti sorprendenti che non immaginavamo. Insomma è da sempre che tecnici ed esperti studiano, disegnano, elaborano e mettono su carta idee e progetti. Perché queste cose non vengono raccolte e non ci vengono raccontate dai politici che ci amministrano? Ma un altro aspetto interessante è emerso. Dal racconto abbiamo saputo che, nel corso degli anni, a determinare la forma e i cambiamenti delle due città e delle due comunità, sono stati gli ideali (Nova Gorica), la geografia (la presenza dell’Isonzo), la storia (il confine), la tecnologia (il treno e le stazioni Centrale e Transalpina), la politica (quando bisognava costruire lontano dal confine), la tecnica urbanistica (quando si voleva “riequilibrare la città verso nord”). Visioni di un territorio come sistema, da guardare nel suo insieme garantendo nel contempo gli interessi generali, per tanto tempo rappresentati dai partiti politici che proponevano anche nelle loro azioni amministrative un progetto di prospettiva, un modello di società di lungo periodo. Oggi i partiti, viene confermato un po’ da tutti, vivono alla giornata e sono in crisi, non rappresentano più gli interessi collettivi e non è più la società ma il Mercato a mandare avanti le nostre città e le nostre vite. Non siamo più noi attraverso le amministrazioni pubbliche ad organizzare il nostro futuro. Il Mercato ci ha tolto questo pensiero ed è sempre molto disponibile a comperare i nostri beni comuni, a consumare le nostre risorse ambientali, ad aumentare i costi di tutti i servizi privatizzati (ma dopo il referendum l’acqua è ritornata pubblica o no?). E tutto questo mentre perdiamo diritti, welfare e le retribuzioni diminuiscono. Dobbiamo riprendere in mano la situazione e ripensare ad un futuro coraggioso e realizzabile per le nostre città. Dal prossimo incontro, mercoledì 28, uscirà una “pazza idea” per Gorizia? PS
Negli anni '60 e '70 a Gorizia sono stati attivi circoli culturali come quelli diretti dalle compiante Iolanda Pellegrini e Gianna Pirella. Essi però avevano il vantaggio di affiancarsi ad una politica comunque vivace e propositiva. Oggi il Forum deve fare le due cose assieme: elaborare proposte per la città a partire anche da un'analisi culturale, andando contro la corrente della finta democrazia di un finto mercato, spesso con finti partiti che ormai spesso elaborano finte strategie di rinnovamento. Beato chi spera che la politica sia quella di decidere il sì o il no a Casini.
beato anche chi spera sia decidere fra bersani e renzi
E beatissimo chi spera "anonimamente" che a salvarci sia il Forum
dario ledri – 1° satanasso.
Il Forum non salva, quello lo fa solo dio, ma propone una strada di approfondimento. Per quanto riguarda il satanasso, io sono molto contenta quando mio figlio invece di chiamarmi mammma mi chiama Mammona. Siamo laici o no? I diavoli sono solo angeli al contrario. adg
Per quanto riguarda il Dio che salva, quello si scrive maiuscolo, anche se scritto da un laico. Per quanto, invece, riguarda angeli e diavoli sono felice di essere un "angelo al contrario"
dl – 1° satanasso (in attesa che risponda anche il secondo satanasso!)
Dato che mi tiri in ballo dico il mio pensiero. Che i diavoli siano "angeli al contrario" è una questione di lana caprina (lana del diavolo?. Gli angeli sono belli, buoni, hanno le ali candide e sono asessuati. Ergo i diavoli sono brutti, cattivi, hanno ali pipistrellesche e sono perennemente affetti dal morbo di B. E' questo che voleva dirti la perfida adg. ds
Brutti, cattivi e con il morbo di B. ? Finalmente una cosa di sinistra! adg
Non è vero, caro Dario. I diavoli sono gli angeli più belli e il loro capo è il "portatore di luce". Vengono dipinti brutti perché se no tutti non avrebbero dubbi su chi seguire… Pape satàn pape satàn aleppe