Si è chiusa l’altra sera un’edizione straordinaria di Cormonslibri. Sulla semplice cattedra della sala Italia si sono alternati i grandi nomi della cultura e del giornalismo italiani: da Paolo Flores D’Arcais a Camillo Davigo, da Gad Lerner a Margherita Hack, intervenuta via skype nel corso dell’incontro con Pierluigi Di Piazza. Assente Landini per seri motivi familiari, la rassegna ha consentito di conoscere anche altri “nomi” e di valorizzare mondi meno conosciuti ma non meno importanti: quello della letteratura per bambini, ad esempio, che è stata protagonista di parecchi momenti di riflessione e approfondimento. Il pubblico ha risposto sempre molto numeroso a tutte le sollecitazioni, seguendo con il fiato sospeso le analisi dei relatori e partecipando spesso con interrogativi e osservazioni sempre molto appassionate e coinvolgenti. Non c’è che dire, una bella idea realizzata con il minimo dei mezzi finanziari possibili e con risultati al di là di ogni immaginazione. Ciò dimostra che non è il cospicuo finanziamento che genera la cultura, ma la creatività e l’intelligenza di persone che si fanno in quattro per raggiungere significativi obiettivi. E offre agli sciagurati “dimezzatori” dei bilanci regionali per la cultura la consapevolezza che non tutto può essere collocato sullo stesso piano e che utilizzando 100 volte meno contributi pubblici rispetto ad altre gettonate manifestazioni regionali è possibile confezionare un prodotto di alta qualità e interesse.
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