Il Blog del Forum Gorizia
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
AVVISO IMPORTANTE
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Pertanto non può essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 2001. Tutti i testi sono liberamente riproducibili, possibilmente con l’indicazione della fonte. Qualora la pubblicazione di immagini violasse specifici diritti di autore, si prega di comunicarcelo per la relativa rimozione.
PER CHI VUOLE CONTRIBUIRE
infoforumcultura@gmail.com
Associazione Culturale Forum Cultura
Via Ascoli 10/A, 34170 GORIZIA,
CF: 91030540313
Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.
Posto il diritto di rappresentanza di chi non crede nelle politiche di rigore per uscire dalla situazione in cui siamo, mi chiedo perchè si pensi solo ad una lista elettorale. I problemi sono tanti e tali che va iniziato un lavoro di lunghissima lena per costruire qualcosa di solido e duraturo. L'obiettivo di mandare 20 deputati, se va bene, in parlamento, mi sembra molto al di sotto delle aspettative dei tempi. dg
Ma infatti non si sta lavorando solo per la lista elettorale: cerca in rete ALBA, Alleanza Lavoro Benicomuni Ambiente!
E poi io credo che una lista possa essere un primo obiettivo di non poco conto.
Non tanto per la rappresentanza (i movimenti e le associazioni si rappresentano benissimo da sole per quel che fanno e non hanno bisogno di qualcuno in parlamento che li tenga per mano) ma per cercare di ottenere dei risultati concreti.
In parlamento si va per fare le leggi e quindi dobbiamo eleggere gente credibile, di altissimo profilo e di grande livello culturale.
Ugo Mattei il giurista che ha preparato i quesiti referendari sull'acqua potrebbe essere uno di questi.
Ecco io non vorrei farmi rappresentare da Mattei, vorrei “solamente” votarlo perché faccia qualche buona legge.
PS
In Parlamento, tempo addietro, già c'erano i rivoluzionari: all'epoca del Pci di Berlinguer, quelli del Manifesto e di Democrazia proletaria e,in tempi più recenti, quelli di Rifondazione e del Pdci che per due volte di seguito, magari con l'aiuto anche di Mastella hanno affondato i governi di Romano Prodi. Ora, vestiti di arancione vorrebbero riprovarci. Una pattuglia di rivoluzionari (di professione ?) in Parlamento non per la testimonianza di 20 parlamentari – come dice dg – ma per legiferare e fare delle buone leggi, come scrive PS. Solo che, per fare buone (e anche cattive) leggi occorre essere maggioranza e non solo superare lo sbarramento del 4% come scrive l'inviato del blog, nella speranza messianica di diventare nel frattempo maggioranza. Ma si sa, la fede o c'è o non c'è, e nel frattempo pare opportuno inviare in Parlamento "un manipolo di rivoluzionari". L'opportunità, pare ovvio, riguarda i componenti il manipolo. E questa mi pare una storia già vista.
Dario Ledri
E però il problema politico grande come una casa rimane. Perchè delle due l'una. O si accetta una politica di taglio costante dei redditi e di aumento delle disuguaglianze, rappresentato dall'agenda M0onti o no. Nell'ultimo decreto sono passati i tagli alle università e l'aumento dei fondi per la scuola privata. Questo è un segno o no? Un governo che vuole investimenti, taglia l'articolo 18? Quanti investitori sono venuti per questo? Insomma non prendiamoci in giro, gli effetti di questo anno di tecnica sulle condizioni di vita delle persone comuni sono sotto gli occhi di tutti.Dunque una forza di sinistra dovrebbe mettere in discussione profondamente quel programma, che come dice Camusso è vecchio di 30 anni e assomiglia a quello di Reagan. Il problema è che la gente non organizzata non può farcela e come ho detto proprio il referendume sull'acqua lo dimostra. Quei milioni di persone che rappresentanza hanno avuto? Per cui se uno non pensa che la realtà sia lo specchio del bene e che la strada politica non è voluta dalla divina provvidenza, deve darsi un percorso diverso. Il mio problema è che non credo che esso sia possibile mettendo insieme i movimenti e mandando un drappello di brave persone in parlamento. Ci vuole altro. Paolo dice che è un primo passo, ma a me piacerebbe capire se ci si muove in questa direzione o no. adg
In attesa che per adg si chiarisca cosa significhi concretamnete e realisticamente il tanto vagheggiato "altro", le auguro Buon Natale ed un Felice 2013 con Bersani premier. O no?
dl
Cerrrrto, senza se e senza ma, così vado in quiescenza ad anni 65 e transito direttamente nella tomba di famiglia. Prego NON opere di bene, ma garofani rossi. adg
E' che con Ferrero in quiescenza proprio non ci andrai perchè non ci saranno soldi nè per le pensioni nè per gli stipendi, e tanto meno per i garofani rossi. Alla fine dei conti, mi par di capire, tu credi alle favole e ai magici pifferai. Il migliore, in questo campo, è senza ombra di dubbio Berlusconi che toglie l'Imu e rilancia l'economia. Pensaci.
In ogni caso, un forte abbraccio.
dl
1. per far le leggi non occorre essere in maggioranza, sono le leggi che devono ottenere la maggioranza e accordi trasversali ci sono sempre stati (se son buoni anche solo 20 deputati vanno bene);
2. tempo addietro i rivoluzionari erano tanti ed erano dentro il PCI; oggi tanti sono dentro il PD ma non sono rivoluzionari;
3. credo che il sistema (del quale il PD fa parte) sia fallito e che per farlo ripartire ci sia bisogno di rivoluzionari
4. quindi non voterò PD
b natale e auguri a tutti
PS
Buone leggi, magari sulla corruzione e il falso in bilancio, va benissimo. Ma quando bisogna affrontare una politica economica diversa, quando bisogna reintrodurre l'articolo 18, ecc. non bastano 20 parlamentari.Insomma la rappresentanza di noi elettori non si può fermare alle elezioni. Vorrei capire che idee ci sono
Mi pare che non ci sia dialogo, ognuno resta sulle sue in questo blog. Ma uno sforzo si deve pur fare, per cercar di capire. Non rinuncio a non capire.
Proviamo allora col significato delle parole, prendiamo "rivoluzione democratica".
Nella rivoluzione francese il problema della democrazia non si poneva nei termini in cui si pone oggi. Lenin invece aveva in mente il suo partito rivoluzionario e i soviet. In Jugoslavia hanno sperimentato l'autogestione (e ricordiamoci che nei paesi socialisti non esistevano le elezioni politiche). Anche nel 68 si parlava di consigli, in fabbrica e a scuola. E possiamo continuare, la storia e la letteratura sono ricche di rivoluzioni grandi e piccole, di vari esperimenti di partecipazione democratica, di isole e luoghi felici come "Utopia" o "La città del Sole".
E oggi, ora, in questo blog, come raccontiamo la rivoluzione, come ce la immaginiamo? E' una rivoluzione violenta o no? Probabilmente "democratica" vuol dire "non violenta". E' così? Meglio dire tutto con chiarezza anche perchè finora le rivoluzioni si sono sempre fatte con la violenza. Quindi qui si tratta di una rivoluzione da incominciare subito, con le prossime elezioni, lottando intanto per superare lo sbarramento al 4% ma con "la prospettiva a lungo termine di diventare maggioranza nel paese", come dice l'inviato del blog. Non si sa come si risolverà il problema della partecipazione democratica dei cittadini, questo non viene ancora detto (anche se è importante).
Ma, sempre secondo l'inviato del blog l'obiettivo immediato di "Cambiare si può" e anche del nostro "Forum per Gorizia" è quello di mandare in Parlamento un "manipolo di rivolizionari" (20, vien detto).
Ma ho capito bene? Dario Stasi
Eh sì, hai capito proprio bene!
Rivoluzione democratica, diventare maggioranza nel paese, superare lo sbarramento del 4%, e nel comtempo dileggiare la partecipazione alle primarie del centrosinistra di milioni di italiani (quelli che servono per diventare maggioranza) definendola un fenomeno "pompato mediaticamente", secondo l'inviato del blog alla convention romana. La contraddizione mi pare riveli un deficit di analisi politica, O, se si vuole, una "contraddizione in seno al popolo". Dopo di che ognuno è libero di non votare per il Pd.
Con la speranza di non essere stato aggressivo e violento nell'uso della lingua.
dl
Per dl:
non mi pare ci sia aggressività o violenza nel Suo uso della lingua e però dovrebbe individuare almeno il soggetto.
Nel mio post non ho affatto dileggiato la partecipazione di milioni di italiani alle primarie! Non è quello il soggetto della frase! Ho profondo rispetto e ammirazione per chi potrebbe avere mille ragioni per essere avvilito dalla politica e invece è andato a votare. Infatti ho scritto “la testarda volontà del popolo di centrosinistra di prender parte” come di un fatto assolutamente positivo. Prendere parte con volontà testarda mi pare, ripeto, un fatto positivo.
Il soggetto del dileggio erano i media e chi li comanda. Provi a rileggersi il capoverso.
Per il commento precedente:
L'Italia è un paese devastato culturalmente e socialmente, comandato da poteri economici e finanziari, dove le disonestà individuali sono diventate di sistema, dove si distrugge l'ambiente, dove il lavoro è sempre meno e i precari sempre di più, dove i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, dove si taglia il welfare si riducono i salari e si comprimono i diritti con la scusa che così salviamo l'Italia, dove la sanità, la ricerca, l'istruzione sono considerate spese da tagliare, dove si costruiscono grandi opere inutili che non servono a nulla, dove si vendono ai privati i servizi e i nostri beni pubblici, dove si comperano i cacciabombardieri e non si danno i soldi ai malati, dove da vent'anni nessuno è riuscito a risolvere il conflitto di interessi, dove a votare vanno sempre meno cittadini disgustati da tutto questo.
Ecco, vorrei cambiare questo modello d'Italia e far nascere uno nuovo. Nulla di sconvolgente o violento, la rivoluzione è un cambiamento.
la rivoluzione (dal tardo latino revolutio, -onis, rivolgimento) è un mutamento improvviso e profondo che comporta la rottura di un modello precedente e il sorgere di un nuovo modello (cfr wikipedia).
Un inviato del blog
Rivoluzione è rivoluzione, cambiamento è cambiamento. La rivoluzione poi non è neanche un semplice rivolgimento. Nel '20 – per intenderci – gli operai che occupavano le fabbriche dicevano "vogliamo la rivoluzione" non "vogliamo il (o un) rivolgimento", e se ne impippavano del latino tardo.
Il fatto è che rivoluzione è una parola grossa, che ha un senso preciso. Per questo ho fatto volutamente alcuni esempi.
Sul cambiamento sono senz'altro d'accordo ma non vedo una rivoluzione all'ordine del giorno. Tu la vedi caro inviato? Se sì, dovresti essere più esplicito, circa i modi intendo. Comunque apprezzo il tono pacato ma mi dà molto fastidio – ripeto – dialogare o polemizzare con gli anonimi (a meno che tu non sia un plenipotenziario del Forum e quindi ti ho individuato). Dario Stasi
Caro anonimo inviato del blog (anonimo chissà perchè, poi, forse Lei non doveva far sapere ad alcuno di essere andato a Roma. Insomma un vero rivoluzionario di professione),è inutile spaccare il capello in quattro distinguendo tra verbo , soggetto e predicato, nella fattispecie questione di lana caprina: il giudizio è sulla partecipazione alle primarie pompata dai media e definita "gran giornata della democrazia", il virgolettato è il Suo non il mio.
Ma se ci fosse qualche dubbio circa il Suo scetticismo sulle primarie del Pd, è sufficiente leggere l'incipit del suo post: "più facile credere ad uno che sale sul predellino … più facile pompare mediaticamente le primarie come "gran giornata della democrazia" … più facile fare il premier senza essere votati (quest'ultima non mi è nuova l'ha detta il segretario di Berlusconi , tale Alfano). Insomma, per Lei la proposta berlusconiana del partito-azienda, quella del centrosinistra che si legittima con la partecipazione di milioni di cittadini e quella tecnocratica di Monti, chiamato alla guida del paese in circostanze d'eccezione, più o meno si equivalgono. Pensiero del tutto legittimo – peraltro già ampiamente sperimentato sulla scena politica italiana – ma che mi permetto di non condividere, specificando nel seguito la firma.
Dario Ledri
Oh ma adesso la questione della firma vi sta ossessionando? Perchè sta male stasi se non sa con chi parla? insomma gli incontri al buio hanno un loro fascino erotico, spegnere la luce, in certi casi, fa sognare di più, l'immaginazione è il sale delle relazioni. E poi usi queste parole strane: plenipotenziario del forum. boh. Io comunque non ero a Roma, a scanso di equivoci, sono tra i dubbiosi, ma invidio tanto chi ha Fede. DI GIANANTONIO ANNA.
La firma in stampatello è cosa gradita, ma sarebbe stato meglio in grassetto. Circa il brivido del buio, chi ha Fede sogna Ingroia premier e Ferrero all'Economia e chi non ce l'ha si accontenta di Bersani e Fassina ministro del lavoro (per fortuna non c'è più Ichino).
Dario Ledri
per fortuna non c'è più Ichino però per scelta c'è Grasso che voleva dare un premio a Berlusconi per la lotta alla mafia…
firmato: Ingroia
Ma perchè usare la firma di Ingroia?
dl
infatti meglio usare un'altra:
“darei un premio speciale a Silvio Berlusconi e al suo governo per la lotta alla mafia”
firmato: Pietro Grasso, candidato PD al Parlamento (senza Primarie)
no gò capì gnente de sta lunga partida de pinpong … e la storia de le firme xè xè come sconderse drio un dedo (ps-adg-dl-ds-ab, se trata de 5 de lori/e che conossemo tutti, o no?)
cortemiracoli = itala furlan