Importante la riflessione sul “Piccolo” di oggi, la risposta dell’assessore alla Cultura Ziberna all’ampio intervento del giorno prima proposto da Sveva Macrini e dal Gruppo Archeologico Goriziano.
Al di là delle schermaglie fra i protagonisti, l’impressione è che Ziberna – lodevole ideatore degli “Stati generali della Cultura” – avrebbe potuto sfruttare meglio l’occasione per dire qualcosa di più sulle intenzioni e sulle politiche culturali dell’attuale amministrazione. Più che sottili punzecchiature sarebbero state interessanti risposte un po’ più approfondite, a quelle e ad altre domande, quali ad esempio:
a) oltre alla conoscenza – e all’auto celebrazione, su questo è difficile dare torto alla Macrini – delle tante realtà che operano sul territorio, che cosa concretamente hanno prodotto gli “stati generali”? E’ già stato predisposto (o è in via di predisposizione) un documento di sintesi in grado di “rilanciare” sensazioni, opinioni e proposte? Quali saranno i passi successivi?
b) giustamente è finita l’epoca dei contributi a pioggia: se è così, quali saranno le priorità dell’assessorato Comunale? Saranno premiati e sostenuti la “qualità”, o l”economicità”, o la “neutralità” o al contrario la “connotazione ideologica” delle iniziative proposte? Si proseguirà sul percorso dei “mega eventi” oppure si sapranno anche valorizzare iniziative a “basso costo” e alto impatto culturale (tipo Cormonslibri, per portare un esempio virtuoso, poco più di 3000 euro pubblici per un evento che ha permesso di incontrare i più importanti personaggi della cultura italiana del momento)?
c) il rapporto con Nova Gorica e Comuni delle Valli del Vipacco e dell’Isonzo avrà finalmente un “salto di qualità”, magari anche grazie all’ottima iniziativa coordinata da Isonzo Soča sul “Novecento”? E’giunto il momento di pensare a dei veri “stati generali” che coinvolgano in un lavoro lungo qualche anno tutti gli attori culturali di qua e di là del vecchio confine? Se sì, quali iniziative pensa di promuovere o di sostenere il Comune per incrementare la reciproca conoscenza della lingua, dei percorsi artistici, della storia?
d) il ruolo dell’assessorato sarà solo quello di un collettore di iniziative e organizzatore di grandi eventi oppure si caratterizzerà anche come sostenitore – per quanto possibile – di tutte le realtà di base e/o propositivo di una particolare “visione” del “vivere la città”? Se è così, quale visione? Cosa pensa l’assessore delle proposte di valorizzazione ambientale e archeologica offerte dal Gag, crede anche lui – come il suo predecessore – che gli ascensori al castello saranno “il volano per rilanciare il turismo a Gorizia”? Come pensa potrà essere valorizzato – concretamente – il Castello? E la piazza Transalpina, con l’antica ferrovia dalla grande storia, gli eventi del maggio 2004, l’oblio dell’ultimo quinquennio?
e) come sarà impostata la “memoria” dei cento anni dall’inizio della Prima guerra mondiale? Le celebrazioni degli eventi saranno condivise con i “vicini” austriaci e sloveni? Supponendo che non si tratti soltanto di una rievocazione folcloristica, quali progetti perché sia un’occasione di promozione della cultura della giustizia, della convivenza armonica e della pace fra i popoli? E’ prevista una rivisitazione e attualizzazione dei nomi delle vie cittadine, per una buona metà dedicate a tale tragico evento?
Andrea Bellavite
Venerdì scorso si è tenuto il convegno di Strade della Memoria, sulle fonti orali. Hanno partecipato molte persone, ci sono stati relatori di qua e di là dell'ex confine, ma anche professori" italiani". Il 2 febbraio si inaugureranno i totem del museo diffuso. Credo che il Comune per questo non abbia versato un centesimo. Si dimostra che sono possibili eventi ed iniziative che costano pochissimo. Chiaro che bisogna valorizzare quello che c'è in città e non è poco, ascoltare, ma soprattutto, progettare. Se non si sostiene chi ha delle idee, se non si condividono i progetti, le iniziative muoiono. Isonzo Soca ed il suo cartellone aspettano ancora, e pure quello è stato lavoro gratuto fatto in collaborazione con la Slovenia. Ma ripetere le stesse cose da anni ci fa solo male: ci ricordiamo la questione dei valichi, i fondi dell'ascensore che non potevano essere usati in altro modo, il museo s. chiara che avrebbe ospitato il tesoro dell'arcidiocesi, i pacchetti turistici per gli studenti?