L’idea originaria di Cambiare si può era quella di rinnovare i contenuti e i metodi della politica italiana. E’ vero che i “70” non erano tutti new entry nel panorama nazionale, è vero che fin dall’inizio si era posto il problema del rapporto con i partiti “tradizionali” della Sinistra. Ma è anche vero che il “movimento” ha suscitato ovunque interesse ed entusiasmo, perfino tra i giovani, ordinariamente abbastanza lontani dalla cosiddetta “politica rappresentativa”.
buoni i nomi dei candidati n. 2, ma anche il numero 1 non mi sembra male: Ingroia!
…e gli altri chi sono?
Viviamo in una sorta di mondo alla rovescia,
dove l’illecito è diventato normale, dove i politici fanno spettacolo e gli attori, i cantanti, i comici, si occupano della politica.
Dove viene scambiato il diritto per il favore. Dove la cultura è giudicata superflua e dispendiosa, praticamente inutile. Dove chi dovrebbe dare il buon esempio si vanta delle sue malefatte e giudica stupido chi si ostina a credere nella legalità, e lo discredita, lo calunnia, lo annienta.
E la parola rivoluzione assume un significato più profondo, che riguarda anche il comportamento di ognuno di noi.
Provo a fare un elenco di quello che per me oggi è rivoluzionario:
Rivoluzionario è il coraggio, rivoluzionaria è la sobrietà, l’educazione, la cultura, l’arte, rivoluzionario è il diritto alla scuola, al lavoro, alla salute, rivoluzionario è l’accesso alla conoscenza, rivoluzionario è il rifiuto della volgarità, anche quella dilagante dell’ostentazione del lusso, rivoluzionario è il rifiuto della violenza, anche quella verbale, rivoluzionario è dire a chi cerca di corromperti: “No, grazie”.
Rivoluzionario è insegnare ai propri figli il rispetto di tutte le diversità, l’accoglienza, la compassione, la fratellanza, la capacità e la volontà di provare a condividere il dolore degli altri, rivoluzionario è combattere il pregiudizio, rivoluzionaria è la ricerca della bellezza, rivoluzionario è spegnere la televisione e dedicarsi ai propri cari, coltivare delle passioni, continuare a giocare, rivoluzionario è il sorriso, la gentilezza, l’umiltà, il saper ridere anche di noi stessi e delle nostre miserie,
rivoluzionaria è la semplicità,
il godere di un buon cibo, di un buon vino, rivoluzionario è divertirsi ballando fino alle quattro del mattino senza bisogno di additivi chimici, rivoluzionario è guardarsi allo specchio senza vergognarsi di ciò che vediamo riflesso, rivoluzionario è non sentirsi al centro dell’universo e guardare altro oltre noi stessi, rivoluzionario è fare bene il proprio lavoro qualsiasi esso sia, rivoluzionaria è l’onestà, anche e soprattutto quella intellettuale, rivoluzionaria è l’etica,
rivoluzionario è il coraggio delle proprie idee, rivoluzionario è chiedersi sempre che cosa si nasconda dietro le notizie dell’informazione ufficiale, non smettere mai di cercare, ragionare con la propria testa e porsi sempre delle domande,
rivoluzionario è l’approfondimento contro la superficialità, rivoluzionario è il giornalismo della “seconda domanda”, rivoluzionario è non piegare la testa di fronte ai potenti, chiunque essi siano.
Rivoluzionario è schierarsi sempre dalla parte degli ultimi, chiunque essi siano.
Rivoluzionaria è la curiosità, la libertà di pensiero, rivoluzionaria è la coerenza, la gratitudine, la capacità di chiedere scusa, rivoluzionaria è la dignità, il rispetto, il perdono, rivoluzionaria è l’indignazione per l’ingiustizia ovunque si verifichi e avere il coraggio di gridarla, rivoluzionario è combattere l’avidità che è il più pericoloso dei mali,
rivoluzionario è dare un senso alla propria vita rivendicando il diritto alla felicità ma avendo la consapevolezza che questo non passa solo attraverso il denaro.
Rivoluzionario è fare ognuno il proprio dovere di cittadino ricercando sempre la verità, che è la più grande delle rivoluzioni.
Fiorella Mannoia
A proposito de Rivoluzion…Ho preso nella mia gioventù le buone idee, quelle per gli ultimi, e ho cercato di portarle nel mio percorso politico e di vita, sinora non mi sembra di averne perso alcuna per strada, né di volermi pentire ora che l'ennesima crisi globale capitalista diventa foriera di nuovi mutamenti e quel fantasma che tutti vi affannate a esorcizzare si aggira ancora per l'Europa. Solo che per realizzarsi, necessita di ben altro, quindi di un partito che sappia fare le cose “alla grande” : sanità, scuola, strade, marciapiedi e non solo ( in russo 90 anni fa questo significava "bolscevico "), cose che servano ora alla gente (la gente che ha tenuta viva l'Italia nei sacrifici del governo armistiziale di Monti ) anche scontando dentro a sé utili contrasti, asprezze contrapposte e contraddizioni manifeste come vediamo oggi nel PD e non invece i perfezionismi di chi si attarda a distillare di nuovo fazioni e frazioni. Guardate cosa oggi accade: il radical chic Pannella che da liberale di destra sostiene in Lazio chi è già da tempo sostenuto dal mentore di Dell'Utri e Grillo che chiude il cerchio auspice dell’eliminazione di partiti e sindacati dialogando con quelli di Casa Pound. Spezziamo il velo del Tempio!!! Fraterni saluti. Anonymus de Anonymis.