Mario Lo Cascio ci ha lasciato.
Una delle più vivaci intelligenze dell’Arcidiocesi goriziana, ha esercitato il ministero di prete in diverse forme: tra le altre, formatore e indimenticabile insegnante di teologia e filosofia presso la Facoltà Teologica di Udine, parroco a Corona e a Joannis, insegnante di filosofia e preside presso alcuni istituti scolastici della città. Con la creatività e la forza culturale che hanno caratterizzato il suo agire, ha saputo anche scegliere il momento in cui ritirarsi dalle scene, preferendo la condivisione della semplice vita di un piccolo paese della Bassa Friulana al sicuro prestigio di un impegno accademico in ambito ecclesiastico.
Con lui era impossibile essere superficiali, anche perché le sue parole e i suoi atteggiamenti rivelavano sempre la forza interiore e la sofferenza dell’uomo interiormente libero dalle imposizioni della struttura all’interno della quale ha svolto lealmente il suo servizio. La capacità di sintesi rendeva possibile percorrere in lungo e in largo i meandri della filosofia occidentale, senza trascurare affascinanti incursioni nelle suggestioni dell’Oriente o della misteriosa storia delle religioni africane.
Forse non sempre ha trovato comprensione in chi lo ascoltava, forse qualche volta era davvero troppo “avanti” con il pensiero per poter camminare con il suo stesso passo. Fatto sta che l’Arcidiocesi e la Cultura (con la C maiuscola) del territorio goriziano hanno perso con lui una miniera di informazioni, di riflessioni, di ricerche compiute e di sentieri interrotti. Hanno perso? Forse no, la straordinaria bontà e delicatezza, nascoste dietro e dentro un carattere a volte apparentemente un po’ chiuso, resteranno un punto di riferimento imprescindibile per chi lo ha conosciuto; e la sua infaticabile ricerca intellettuale rimarrà patrimonio consapevolmente o meno assimilato dai suoi studenti e da chi si avvicinerà ai suoi scritti.
A ciò occorre aggiungere – naturalmente – un amore sconfinato alla figura di Gesù, alle parole del suo vangelo e una fede radicata nel crogiolo esistenziale di un dubbio sistematico solo ora – almeno per lui – superato.
Un uomo, un pensatore, un pellegrino della verità, un credente…
Andrea Bellavite
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