Un discorso antico 2400 anni, ma sempre attuale. Dedicato a tutti gli elettori che domani e dopodomani sono chiamati a una delicata scelta.
“Noi godiamo di una costituzione che non imita la legislazione degli altri stati. Al contrario siamo noi di esempio agli altri, invece di essere noi a imitare loro. con diritto la nostra viene chiamata sovranita’ del popolo (democrazia) dato che il potere non e’ in mano a pochi ma nelle mani della collettivita’. A ciascuno spetta, secoondo le leggi, in tutte le sue questioni private, lo stesso diritto che agli altri. Nelle cariche pubbliche poi ciascuno viene prescelto la’ dove egli si distingue, non perche’ provenga da una certa parte della cittadinanza, ma sulla base delle sue capacita’ e delle sue virtu’ politiche”.
Pericle, Discorso per i caduti della guerra del Peloponneso (404 a.C.), in Tucidide, II,37
Adesso basta! Diseme sto Pericle per chi vota? Devi fare outing no dar la linea.
La più bella descrizione della democrazia e dell'uguaglianza, parole immortali, come Pericle, o tanti altri uomini e donne che hanno lasciato un segno indelebile nella storia per la loro saggezza, per le loro idee e per le loro opere. Queste brevi frasi dovrebbero campeggiare in tutti i manifesti elettorali, dovrebbe essere il pane quotidiano di tutti coloro che fanno politica, dovrebbero essere scolpite nelle loro menti, nei loro cuori, essere il fondamento del loro operare, soprattutto i concetti espressi in quelle ultime tre righe, poi, dovrebbero rammentare i nostri politici quando si candidano o candidano qualcuno a governare. Magari avessimo anche noi un Pericle o anche un suo surrogato, ne avrebbe tanto bisogno questo disgraziato Paese! Approfitto per segnalarvi un breve intervento di Alessandro Bergonzoni sul Fatto Quotidiano di oggi a proposito di elezioni, intitolato "Gli eletti dobbiamo diventare noi", di cui cito alcuni passaggi significativi: "…"scelto" devo essere io, le idee le devo avere io, il programma lo inizio io: che voto tutti i momenti, ogni volta che accetto o subisco, taccio o urlo, guardo o vedo. L'urna è il mio corpo, la mia mente, la mia anima, io sono il primo governo, parlamento, ministro…..E non c'è più un "segretamente" che mi faccia evitare di svolgere il mio "daimon", il mio compito, la mia arte, la mia preferenza esistenziale, coscienziale, antropologica. Solo dopo sarò pronto per capire chi può rispecchiare me, noi, tutto…..". Buona vita e buon voto a tutti per domani. Anna V.
Pericle ebbe il merito di far affermare la democrazia in Atene, ostracizzando gli strateghi conservatori dell'aristocrazia, legittimando peraltro la partecipazione alla gestione della polis (la città)dei "demoi" cioè la popolazione meno abbiente, il resto se hai voglia di acquisire un po' di cultura classica lo puoi leggere in Luciano Canfora, noto ed illustre classicista, scrittore ed emerito uomo di sinistra. Ciao ciao.
E comunque, per rispondere alla domanda del primo commento, Pericle, ovviamente, vota per Icle, chiaro no?!? Giusto per sdrammatizzare un po'. Anna V.
Pericle se un ditator populista, proprio canfora lo disi. Per mi voteria grilo
Per favore, non confondiamo questo sito con quello de "La bora". Jota e cragno, buoni ma in un diverso diverso. Grazie
se per documentarti sul concetto di democrazia non ti piace Luciano CANFORA perché è di sinistra (e rispetto a ciò si capisce da che parte stai quando dici che "tu voteresti Grillo"), potresti andare a leggere di Pericle anche su Wikipedia, dove spiegano papale, papale il concetto di democrazia in Pericle. Magari nel frattempo ti sarai disilluso e deluso per aver votato Grillo.
Ma cosa vuol dire "diverso diverso"?
Poi: anonimo terzultimo secondo me dice che Pericle voterebbe Grillo, non che lui voterebbe Grillo, come ha capito anonimo penultimo.
Qua no se capise più niente…
Diverso contesto