Questo è lo slogan che la Provincia di Gorizia e i Comuni hanno scelto per lanciare la nuova campagna di comunicazione ambientale. Il primo obiettivo è ridurre la produzione di oggetti da scartare. Il secondo è riusare gli oggetti per realizzare nuove idee. Il terzo obiettivo è trasformarli in materia per poi realizzare nuovi oggetti.
Ma non sia il solito slogan, cucito e ricucito. Dopo il "modello" …. cosa c'e
Questo può andar bene per il singolo cittadino. Ma dalla Provincia è legittimo attendersi iniziative di maggior peso : campagna per l'eliminazione o la diminuzione degli imballaggi, obbligo al riciclo dei contenitori di vetro o di plastica, eliminazione della tassa del 4,50% sulla Tia ( gabella dal sapore medievale, che fa pensare al rotatico, al pontatico, all'erbatico ecc.), che del resto alcune altre Province hanno eliminato. Sarebbe bene che la Provincia provasse a mostrare la sua "utilità" esercitando in altro modo la sua fantasia. RF
Infatti, il problema sta proprio nel riuscire a trasformare un'intuizione in progetto e nella successiva realizzazione di oggetti nuovi da quelli vecchi o in disuso, che possono essere anche puramente decorativi; ma la vera sfida è superare questa fase e tentare di conferire agli oggetti ricreati non solo un certo appeal estetico ma una reale funzionalità d'uso. Riuscire a "vedere" in ogni oggetto le sue molteplici "vite" ed intuirne le potenzialità è il primo passo: capita spesso di osservare o maneggiare oggetti e di leggere nelle loro forme una seconda vita. Poi però occorre passare alla valutazione delle reali possibilità d'uso di ciò che si va progettando e, soprattutto, valutare quale sia la "domanda" , ossia per quali tipologie di oggetti via sia maggiore richiesta. In ogni caso bella iniziativa, un percorso che va sicuramente potenziato e sviluppato, non solo per ragioni di ordine economico, cioè per risparmiare in tempi di crisi, ma soprattutto per il principio che vi è sotteso, ossia – come ho già avuto modo di dire – quello di un cambio di passo, di ritmo e di stile di vita (rallentamento, decrescita, riciclo, rispetto dell'ambiente e delle persone), una strada obbligata. Anna V.
D'accordissimo, questo è in assoluto il passo più importante da fare e la normativa sul riciclo obbligatorio di tutti i materiali andrebbe allineata a quella dei Paesi più "virtuosi" , ci vogliono leggi e regole chiare e valide per tutto il territorio nazionale: sarebbe utile, per esempio, introdurre l'obbligo per le ditte produttrici di indicare su ogni imballaggio la composizione e la destinazione dello stesso (non sempre gli imballaggi son o quel che sembrano, carta che non è carta, plastica che non è plastica, recipienti sotto pressione ecc.). Certo, l'ideale sarebbe ridurre gli imballaggi al minimo, ma, in attesa che ciò avvenga, la raccolta differenziata va sicuramente potenziata e semplificata, per facilitare il compito ai cittadini (regole e istruzioni chiare su dove buttare i tanti materiali di scarto). Anna V.
i miei due interventi sono "inciampati" nel secondo, che, arrivando con qualche attimo di anticipo, ha interrotto la sequenza logica dei miei. Vorrei pertanto chiarire che il primo dei miei due commenti era destinato al primo commento al post, il secondo è una risposta al commento di RF. Che confusione!!! Comunque, tornando all'indicazione della tipologia del materiale d'imballaggio sulle confezioni, ci sono alcune ditte che, lodevolmente, lo fanno già (all'interno di un rettangolo appare la scritta che cos'è, dove va, rendendo decisamente più facile la vita del volenteroso riciclatore), sarebbe opportuno estendere l'obbligo di questa buona pratica a tutti. Buon riciclo a tutti! Anna V.
Condivido pienamente. Questo, tra l'altro, va nella direzione della decrescita felice che, fino ad ora e salvo idee mogliori, è il modello che può consentirci di riprendere in mano la nostra vita dandole un senso profondo.