Ecco il nuovo Papa, viene dall’Argentina, uomo di lunga esperienza alla guida di una delle diocesi cattoliche più grandi del mondo.
Gesuita intelligente e fine teologo, nella sua biografia non mancano ombre, relative alle posizioni tenute al tempo dei Generali e all’incertezza nel sostegno ai gesuiti che rischiando la vita auspicavano lo sviluppo della teologia della liberazione: è facile prevedere che se ne parlerà ampiamente nei prossimi giorni, per chi si vuole documentare si rinvia al sito www.nuncamas.it.
Negli anni 2000 ha peraltro invitato la Chiesa e i cattolici argentini a riconoscere le colpe, le compromissioni con la feroce dittatura e a chiedere perdono per i silenzi sui desaparecidos.
Si è presentato questa sera con grande semplicità alla folla festante di piazza san Pietro, con alcune molto importanti “prime volte”.
E’ il primo papa che proviene dal Continente LatinoAmericano, anzi è il primo che non proviene dall’Europa o dal Bacino Mediterraneo: segnale positivo, nel momento della grande crisi economica e morale del cosiddetto “Occidente”.
E’ il primo a scegliere lo straordinario alquanto impegnativo nome di Francesco, un segnale a una Chiesa che non deve essere soltanto “dalla parte dei poveri”, ma deve essere essa stessa “povera”, nell’imitazione del Maestro che “non è venuto per essere servito, ma per servire”.
E’ il primo a presentarsi al mondo senza la mantellina rossa e le insegne pontificali, ma con la veste bianca di ogni giorno: una piccola ma significativa violazione delle rigide regole di questi momenti.
E’ il primo a chiedere la preghiera e l’invocazione della benedizione da parte “del popolo”, prima di impartirla a sua volta a tutti i convenuti con un gesto poco solenne e molto colloquiale.
E’ il primo a sottolineare più e più volte nel suo primo discorso il suo ruolo di Vescovo di Roma, a parlare prima che a ogni altro ai fedeli della Chiesa romana. E’ forse il segnale più importante, l’accoglienza più esplicita dell’invito a tornare alla proposta della guida collegiale della Chiesa: il Papa è tale soltanto in quanto vescovo della città di Roma, la diocesi punto di riferimento per tutte le chiese del mondo.
Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per prevedere un pontificato difficile, dai diversi e contraddittori aspetti. Il passato non induce a bene sperare, ma il presente porta con se l’auspicio che il novello se-dicente Francesco possa almeno essere in grado di trarre fuori la Chiesa -soprattutto quella italiana – dal pantano degli interessi economico/politici, di richiamare la cattolicità al primato della contemplazione e della sequela evangelica, di offrire una parola di speranza e di accoglienza ad ogni uomo che vive nel mondo.
Dio voglia che sia così…
Andrea Bellavite
Grazie ad Andrea per questo puntuale commento,e per la tempestiva informazione sul nuovo "Vescovo di Roma" Francesco I°, questa sera si riapre un anelito di speranza, per un rinnovamento non solo dell'Ecclesia, ma anche dell'umanità intera del pianeta.
Cordialità. Anonymus de Anonymis.
La lettura dei gornali è stomachevole. Il papa povero, con la croce di ferro, che gira con il torpedone, che torna alle origini. Però il piccolo trascorso con la repressione argentina dei desaperecidos dove la mettiamo? Non vorrei che questo papa facesse come Woltila: buono e musicale con i suoi papa boy e scatenato nella demolizione dell'Est, che certo aveva i suoi difetti, ma che dopo l'intervento di Karol ha prodotto milioni di morti e di abbandoni di bambini da parte di famiglie che non sapevano come campare. Adesso che Chiavez ha ridato dignità e benessere almeno relativo in Venezuela non è che Francesco vorrà abolire le camicie rosse dei campesinos? Per carità, massimo rispetto, ma i gesuiti sono stati bravi sia nell'aiuto sia nello sterminio degli indios adg
Dopo due giorni, i veli si squarciano, e ci giungono pessime notizia su "Francesco". Ringrazio oggi adg che ha scavato più in profondità delle iniziali impressioni di ab e in ogni caso vi suggerisco di leggervi l'articolo che potete trovare al seguente link: http://www.reset-italia.net/2013/03/13/papa-bergoglio-gesuita-colluso-dittatura-argentina-denuncia-libro-verbitsky/. Anche questo Francesco per celare i suoi atti contro i padri Orlando Yorio e Francisco Jalics dà la colpa, guarda caso, alla sinistra. Ma è pur vero che spesso si ripete l'errore fatto all'inizio, quando descrisse e indicò questi due gesuiti delle favelas, torturati poi dalla dittatura, come dei sovversivi.
Fraterni saluti. Anonymus de Anonymis.
Eccolo, te pareva neanche ha iniziato ad agire e subito sotto ineflessibile analisi dai torquemada di turno. Il capo della legione è paolo flores d'arcais volteriano de noantri che con quella sua faccia puntuta è da vero codino reazionario subito a 8/mezzo incominciava a fare la punta al c… al nuovo pontefice.
ovviamente ha i suoi seguaci, veri eredi del fanatismo calvinista a caccia di streghe.
Se la laicità e l'ateismo vogliono dire diventare tanti piccoli torquemada inveleniti allora meglio rimanere nella superstizione religiosa. Per quanto riguarda il papa polacco la critica che si può fare è proprio quella di essere stato troppo secolare, organizzava gli incontri con la gioventù con lo stesso spirito dei cantanti rock.
Quanta saccenza nel fare analisi e nel giudicare cose che non sono neanche ancora accadute.
comunque non si può far altro che constatare il progresso della propaganda statunitense anti religiosa che fa breccia soprattutto nella anime sessantottine.
Ecco a cosa è veramente servito il 68 e gli anni 70. portare la cultura e la filosofia americana in europa.
ford ringrazia insieme a coca cola, cibi surgelati, etc. etc.
Ma che delirio! Comunque niente paura: se abbiamo resistito a Bonifacio VIII a forziori con questo
L'Anonimo delle ore 16.56 – 15 Marzo 2013, ove ce ne fosse ancora bisogno, si dichiara da sé quale il vero e autentico "Illuminato", avvezzo alla più completa mistificazione di ogni ragionamento, quando fa addirittura la ironia del pseudo-modernismo americano, mescendo il 68 con gli "States" e via di tale passo, manifestando invece un bigotto oscurantismo, ovviamente rifiuta ogni confronto, tronfio della sua destra verità. Infatti solleva ancora come silvio i fantasmi del comunismo, ed in tale obnubilamento si dimentica che forse potrebbe meglio riflettere sul Vaticano II°, sul ruolo delle donne nella Ecclesia ed altro. Cordialità. Anonymus de Anonymis